Duecentosettanta minuti nelle gambe con le Nazionali, per il centrocampo viola. 270′ in tre gare per Matias Vecino, Carlos Sanchez e Milan Badelj. Titolarissimi, inamovibili, nel cuore di Uruguay, Colombia e Croazia. E l’incognita Nazionali colpisce ancora il centrocampo di Sousa. Perché vestire la maglia del proprio Paese è un orgoglio, specie in Sudamerica o in zone come l’area balcanico-mediterranea dove l’identità nazionale è molto sentita. Ma talvolta anche molto dispersivo, a livello di energie fisiche e psicologiche. Per non parlare dei viaggi transoceanici dei due sudamericani.
Minutaggio che si accumula, e recupero non sempre ottimale. Specie per chi, come Vecino, viene da un doppio infortunio muscolare negli ultimi due mesi: l’ultimo, quello al tricipite surale della gamba destra, non lo aveva fatto giocare a Bologna, e aveva portato Sousa a centellinarlo nelle gare contro Slovan e soprattutto Sampdoria. Ma anche Sanchez, giocatore che, da quando è rientrato dalla scorsa sosta per le Nazionali, ha giocato solo due gare su sette dall’inizio, con soli 223′ in campo, rispetto ai 432′ raccolti nelle precedenti sei gare in viola. E l’impatto sull’economia di gioco viola non è stato più lo stesso (sopra la sufficienza solo a Liberec, prima della scorsa sosta era stato sempre tra i migliori con continuità).
Situazione diversa per Badelj, che con la sua Croazia cerca (e trova) quella serenità che a Firenze ha un po’ perso negli ultimi mesi. Punto fermo della (forte) selezione di Cacic, il centrocampista viola, che dovrebbe giocare anche martedì sera a Belfast, contro l’Irlanda del Nord. Con altri 2500 km di viaggio sulle spalle. A proposito di viaggi, evidentemente, i più soggetti a rischio stanchezza sono i due compagni. Vecino dovrebbe essere ancora titolare nella notte italiana tra martedì e mercoledì in Cile, Sanchez sarà ancora in mezzo al campo nella delicata sfida in Argentina della sua Colombia. Oltre 1600 km di volo sudamericano per Vecino, addirittura 7000 km (da Barranquilla a San Juan, in Argentina) per Carlos Sanchez. Prima di rientrare, entrambi, a Firenze, con la traversata oceanica che storicamente crea non pochi grattacapi agli allenatori nelle gare post-sosta.
Vecino e Sanchez non saranno in città prima di giovedì, Badelj il giorno prima. Con la prospettiva di veder raddoppiato quel minutaggio nelle gambe, da 270′ a 540′ totali. Un peso non da poco, per il centrocampo viola. Con Sousa costretto a vedere i suoi giocatori, ed avere il gruppo al completo, soltanto a 72 ore dal derby contro l’Empoli. Gara cruciale, da non sbagliare, per iniziare al meglio la volata verso Natale. Che dirà, davvero, che Fiorentina possiamo aspettarci in questa stagione. In attesa di Badelj, Vecino e Sanchez, ecco che la carta Borja Valero in posizione arretrata – come già avvenuto nelle ultime gare – prende sempre più un ruolo di conferma. Così come spera in un posto anche Cristoforo, che intanto si allena a Firenze e continua a ben impressionare Sousa. In attesa di una condizione fisica che possa dargli continuità. In attesa di capire in che condizioni torneranno a Firenze i tre ‘viola da esportazione’.

Di
Marco Pecorini