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Vanoli: “Molto amici con Pradè, lo chiamai prima di andare a Venezia. Ma mi disse che…”

Le parole dell’allenatore oggi al Torino su un retroscena che coinvolge il direttore sportivo della Fiorentina

Ospite alla Palermo Football Conference, Paolo Vanoli, ex difensore anche della Fiorentina oggi tecnico del Torino, ha parlato della sua carriera svelando anche un retroscena su Pradè, come riporta Toro.it: “Spartak Mosca? Un’esperienza indimenticabile e complicata, visto che due mesi dopo è scoppiata la guerra. Mi sono ritrovato, senza vergogna, a piangere in hotel e ho fatto soffrire la mia famiglia. A Mosca, parlando con l’ambasciatore, mi è stato chiesto di onorare il contratto perché Mosca era una città sicura. Devo dire che è vero, visto che se dovessero toccare Mosca scoppierebbe la terza guerra mondiale. Poi abbiamo vinto la Coppa, dopo 20 anni, ed è stato bellissimo e importantissimo per me”.

VENEZIA. “È arrivata la chiamata del Venezia che ultimo in classifica, sinceramente pensavo di meritarmi qualcosa di più. Svelo un retroscena: ho chiamato Pradè, visto che siamo amici, per chiedergli un consiglio e mi ha detto ‘Sono il direttore della Fiorentina e se mi chiedessero di prendere Vanoli risponderei chi è Vanoli?’. Ci sono rimasto un po’ male ma mi ha detto che dovevo dimostrare e ho fatto un bellissimo percorso al Venezia”.

TORINO. “Scegliere il Torino è stato semplice, ringrazierò sempre Cairo e Vagnati per avermi dato l’occasione di allenare un club che rappresenta la storia del calcio. Sento la responsabilità ed è una grandissima opportunità. Essere primo è stato piacevole ma dobbiamo guardare la realtà, spero di dare soddisfazioni”. Ora la storia è cambiata? “Lo dico ai giovani, pensavo di essere un allenatore conosciuto ma sentirsi dire quella cosa mi ha fatto pensare che Pradè avesse ragione. È il bello della gavetta”.

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