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Vanoli: “Mi piacciono le sfide. I giocatori devono capire la posizione in cui siamo”
Le prime dichiarazioni dell’allenatore varesino dopo l’ufficialità del suo arrivo al club viola
Il nuovo allenatore della Fiorentina, Paolo Vanoli ha parlato al canale ufficiale del club viola dopo la firma del contratto: “È giusto partire con i ringraziamenti al presidente Commisso e spero al più presto di vederlo in persona, al dg Ferrari e al nuovo ds Goretti che oggi mi hanno dato la possibilità di ritornare. Conscio che non c’è motivo di festeggiare, diretto e carico perché andiamo ad affrontare una partita importante e molto delicata. Quando entri così velocemente non hai tempo di pensare. Abbiamo un impegno delicato e quello che voglio far capire è la posizione in cui siamo a questi giocatori. Dobbiamo essere bravi a resettarci e diventare quella squadra che serve per far punti quando sta in basso”.
RICORDI. “Quando ti riguardi capisci che hai fatto qualcosa di importante. Vincere a Firenze è qualcosa di unico, fantastico: è stata una coppa vinta da un gruppo con dei talenti, ma c’erano anche dei portatori d’acqua. Oggi siamo troppo vicini a una partita delicata e non c’è tempo per pensarci. Siamo in una situazione delicata e i giocatori lo devono capire: dobbiamo chiuderci in noi stessi e uscirne”.
GENOA. “Partita difficilissima con una squadra che ha ottenuto una vittoria importantissima contro una diretta concorrente come il Sassuolo fuori casa al 90’. Gli ha dato morale, così come il nuovo allenatore. Dobbiamo essere consapevoli: sarà una battaglia. Non possiamo fare gli errori commessi in Coppa: dobbiamo capire che in una partita ci sono più partite. Non si può prendere gol al 91’. Era un punto importante per respirare anche in Conference. Dobbiamo capire che se non riusciamo a vincere allora non bisogna perdere. Non dobbiamo ascoltare le voci fuori. Questa estate sono stati spesi tanti soldi per un mercato importante. I tifosi anche a Magonza ci hanno sostenuto e dobbiamo prenderci le critiche. Dobbiamo ritrovare entusiasmo”.
FIRENZE. “È una piazza esigente e il bello di questa piazze è di avere la personalità per giocarci anche nei momenti difficili. Questo è il calcio. Sono venuto qua perché c’è una sfida e a me piacciono. Sono convinto che possiamo uscirne con il lavoro, un passettino alla volta”.
