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Vanoli, il bastone prima della carota. Riuscirà a far breccia nella testa dei giocatori?

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Realismo, pragmatismo e parole chiare nei confronti della squadra. Il nuovo tecnico mette i giocatori di fronte alle responsabilità

Il bastone prima della carota. È un po’ il senso generale emerso dalla conferenza di ieri di Paolo Vanoli. Una squadra che deve calarsi nella lotta per la salvezza, rendersi conto delle responsabilità, lasciare eventuali smoking e mettersi l’elmetto. Prendere boccate d’umiltà per il percorso che attende la Fiorentina. Concetti e frasi che il nuovo tecnico viola sta trasmettendo alla squadra e ha poi detto pubblicamente a chiare lettere. Poche coccole, insomma, ma un approccio diretto e schietto nei confronti dei giocatori.

REAZIONE. Riuscirà, Vanoli, a far breccia nella testa dei giocatori? Soprattutto, che reazione avranno Ranieri e compagni all’atteggiamento ‘contiano’ del tecnico? Una squadra che negli ultimi anni è stata abituata ad approcci diversi. Da parte di Palladino, di Pioli, se vogliamo anche di Italiano. Ma che ora ha trovato un allenatore che ha subito messo i protagonisti di fronte alle proprie responsabilità. E ci mancherebbe, verrebbe da dire, perché ora gli alibi sono davvero finiti. Si è dimesso Pradè, è stato esonerato Pioli con cui il feeling non è mai scattato per gran parte della squadra. E si era capito bene, dalle parole di un leader come Gosens in giù.

ATTEGGIAMENTO. Vanoli ha scelto subito un’entrata diretta e schietta. Le prime risposte della squadra a Genova sono state incoraggianti, almeno dal punto di vista mentale. Una squadra che ha saputo reagire alla prima difficoltà (il primo gol subito), che è rimasta in partita fino alla fine, che si è scrollata intanto di dosso quella paura che attanagliava le gambe nelle scorse settimane. C’è tanto da fare, nella tenuta difensiva così come nella proposta di gioco. La strada sarà lunga. Ma si andrà per piccoli passi, per ‘mattoncini’ come ha ripetuto il tecnico. Ma l’atteggiamento non si potrà più sbagliare.

DIMOSTRARE. Chiare le parole nei confronti di Fagioli e Gudmundsson, teoricamente due dei più qualitativi della rosa viola. Dovranno essere loro a dimostrare il proprio valore, ad integrarsi nelle proposte del tecnico, a tirar fuori il massimo. Così come chiare le frasi nei confronti di chi si rapporta, più o meno ingenuamente, con il mondo esterno (vedi social), scivolando in uscite controproducenti. Un nuovo ‘condottiero’ nel mondo viola, con modi molto diversi rispetto al passato. Anche Goretti, nuovo ds, è andato sulla stessa lunghezza d’onda: ora serve faticare e portare risultati. Poche chiacchiere. Anche Pradè aveva punzecchiato la squadra più volte nelle scorse settimane e negli scorsi mesi, con risultati però più volte rivedibili. Solo il campo dirà se con il nuovo corso i giocatori torneranno a garantire prestazioni almeno accettabili. Cosa che nessuno ha dimostrato nei primi tre mesi di stagione.

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