L’ex ufficio stampa e direttore generale della Figc parla del centrocampista viola, dalla Puglia alla Nazionale
Antonello Valentini, prima ufficio stampa e poi direttore generale della Figc, ha parlato al Corriere del Mezzogiorno – edizione Puglia anche del corregionale Castrovilli. Ecco le sue parole: “Sono entrato in Figc nel 1987 e la mia prima esperienza ufficiale è proprio legata all’europeo del 1988. In quella squadra, allenata da Vicini, le punte di diamante erano Mancini e Vialli. Per me ritrovarli 33 anni dopo in altri ruoli è speciale. C’è un ponte tra quella competizione e questa”.
EURO 2012. “Edizione straordinaria. Perdemmo in finale con la Spagna, con molti giocatori acciaccati. Lì Prandelli ritenne di dover pagare un debito di riconoscenza ai calciatori che ci avevano portati fin lì. Un po’ come fece Bearzot nel 1986, quando non rinnovò la squadra campione del mondo, o Sacchi, che a Usa ‘94 schierò Baggio in finale con il Brasile, anche se quest’ultimo aveva un problema agli adduttori. Lo ricordo benissimo: eravamo a Los Angeles, prendemmo in affitto un grande salone delle feste per fare un provino con lui. Cominciò a calciare violentemente contro i muri del salone, disse che se la sentiva e lì Sacchi decise di dargli fiducia”.
CASTROVILLI. “Ha qualità innate e straordinarie. Quest’anno ha avuto prestazioni altalenanti e non ha sfruttato al meglio la competenza di Prandelli nel far crescere i giocatori. Ha sprecato una mezza occasione, ma resta un talento. Ha avuto la fortuna di essere convocato dopo l’infortunio di Pellegrini. Mi auguro che con molta umiltà, calma e serietà sappia sfruttare la chance anche se non dovesse giocare. La nazionale è fatta da tutti titolari. Lui è intelligente e auspico che sappia mettersi al servizio del gruppo”.
Di
Redazione LaViola.it