Nico l’aveva promesso alla vigilia: voleva riscattarsi e prendersi sulle spalle la Fiorentina. Missione compiuta. E Ikonè raccoglie il testimone nella ripresa
L’aveva detto alla vigilia, sguardo deciso e affamato. Consapevole che nella sua esperienza con la Fiorentina, da quando nell’estate del 2021 è arrivato per una cifra intorno al 27 milioni di euro, l’argentino si era visto al top soltanto a sprazzi. Talento puro, di quelli che possono spezzare qualsiasi gara. Uno squillo dopo appena quattro minuti, nella bolgia infernale di Poznan: riecco Nico Gonzalez. Il palo e Cabral che insacca il vantaggio. Poi il pari del Lech: potrebbero piombare i peggiori incubi, ma non nella notte in cui si è accesa la stella di Gonzalez. Trascina, chiede il pallone, cambia posizione, incanta. Serie di cross, da entrambe le fasce, poi Biraghi che pennella per l’argentino: testa precisa, lunga sul secondo palo e una rabbia sfogata al termine dell’esultanza che lascia una scia sul prato verde. Così scrive La Repubblica.
ROAD TO PRAGA. Quanto l’aveva desiderata, una notte del genere. L’argentino esce per un problema fisico, dice qualcosa a Ikoné: come se passasse al francese il testimone virtuale di una gara da chiudere. Proprio da una conclusione del francese, imbeccato da un ottimo Brekalo, arriva il tris di Bonaventura. Poi Ikonè fa tutto da solo e firma il poker. Italiano voleva una prestazione attenta, senza sottovalutare l’avversario. Imparare dai propri errori, soltanto così si matura e si cresce. Si fa il pieno di esperienza e il cammino europeo, per la Fiorentina e per il suo allenatore, è stato fin qui il percorso ideale di un gruppo che modifica, aggiusta, prende autostima, rimedia agli errori e acquisisce sempre più consapevolezza dei propri mezzi. Road to Praga, è lo slogan che accompagna la Conference. La Fiorentina continua a correre, superando un ostacolo dopo l’altro.
Di
Redazione LaViola.it