Le parole del dirigente anche ex Crotone che ben conosce l’ormai ex allenatore viola, oltre a due centrocampisti gigliati
Beppe Ursino, dirigente anche ex Crotone, dove ha avuto Palladino, Cataldi e Mandragora, ha parlato a Radio Bruno del momento della Fiorentina: “Non è facile, perché sai che se le cose non vanno bene da un momento all’altro ci può essere la contestazione. Ma se ha la coscienza a posto di aver fatto tutto bene, è giusto che non si dimetta. È normale. Ma perché i tifosi devono contestare Palladino e Pradè, in fondo la squadra si è classificata al 6° posto, è andata in Europa. Ci sono squadroni che sono dietro, come il Milan. È una cosa un pochino particolare”.
PALLADINO. “Palladino è un ottimo allenatore, certamente non gioca come faceva Italiano, che era un allenatore che faceva giocare la squadra e otteneva risultati importanti. Palladino la fa giocare in un altro modo, ma ottiene quasi lo stesso risultato. Ogni allenatore ha la sua identità. Ed è giusto così. Palladino sapendo di questa contestazione, che non era benvoluto e amato dal popolo fiorentino, fa bene a dimettersi. Ma io lo conosco, lo sapevo già che sarebbe arrivato a fare questo gesto. Anche se dimettersi dalla Fiorentina non è facile. Lui l’ha fatto senza avere nessuna squadra. È un impulsivo, uno che ci tiene molto al pubblico, ai giocatori. Sicuramente non ha nessuna squadra. L’ho avuto da calciatore, è un tipo così. Se non si trova bene, allora è giusto fare ciò che ha fatto”.
MANDRAGORA. “E’ andato anche oltre. Io lo presi dalla Juve a Crotone, quest’anno si è superato, soprattutto in personalità”.
CATALDI. “E’ venuto da noi prima di Palladino, era considerato un trequartista, poi il mister di allora lo portò dietro a fare il centrocampista. E fece una stagione super. Un ragazzo d’oro, veramente a modo. Educato, ci tiene molto al gruppo”.
Di
Redazione LaViola.it