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Uno su dieci ce la fa: solo il 10% dei tiri diventa gol. Viola, c’è da correggere la mira

Diceva il grande mister Vujadin Boškov: «Chi non tira in porta, non segna». E aggiungeva: «Pallone entra quando Dio vuole». Dodici parole, l’essenza del calcio. Il gol. Che poi alla fine dei conti è ciò che fa la differenza in campo, con o senza gli aiuti «dall’alto» citati dal maestro serbo. Ed è su questo che Stefano Pioli sta lavorando per migliorare il rendimento della sua Fiorentina. Una squadra che tira molto, ma segna comunque poco per ciò che crea. E i numeri lo certificano, a partire dal più eclatante. La Fiorentina è la seconda squadra in serie A per tiri totali effettuati (279, meno 20 dal Napoli), ma è anche l’unica di tutto il campionato ad aver effettuato più tiri fuori dallo specchio che dentro: 146 fuori e 133 in porta. Segno che un problema di mira, nelle conclusioni viola, c’è davvero.

Pioli su questo ha incrementato le sessioni di lavoro, aggiungendo esercitazioni specifiche settimana dopo settimana. Perché è soprattutto nell’ultimo periodo che questa lacuna è emersa (3 gol in 5 gare di A). I gol fatti in 20 gare sono 29, ma interessante è vedere la percentuale realizzativa che dimostra efficacia e concretezza dei viola. Come detto solo il 48% dei tiri tentati centra la porta avversaria e solo il 10,3% delle conclusioni (uno su dieci) si trasforma in gol (29 su 279). Numeri che parlano chiaro e di certo pesano sulla classifica viola. Ma di quelli che sono indirizzati in porta, quanti poi realmente la Fiorentina riesce a finalizzare? Qui la percentuale inevitabilmente sale e arriva al 21,80% (29 su 133), dato che se paragonato ad altre squadre certifica comunque lacune.

Prendiamo la Sampdoria, prossima avversaria: il 30% dei tiri in porta di Quagliarella e compagni diventa gol (36 su 119), mentre se si considera i tiri effettuati (dentro e fuori) la percentuale realizzativa è del 17,3% contro il 10% viola. Esempio migliore di pragmatismo italiano è sicuramente la Lazio. Un tiro in porta su tre tentati dai biancocelesti finisce in rete, il 36%. È chiaro che per segnare 48 gol (Lazio) in 20 gare devi avere bomber veri, come Immobile e Icardi, per citare i migliori. Due che fanno gol ogni 2.2 tiri nello specchio, veri killer dell’area di rigore.

A Simeone al momento ne servono quattro di tiri in porta per fare un gol (7 su 28), mentre Chiesa segna un gol ogni 6 conclusioni in porta. Per lui il problema, semmai, è centrarla la porta visti i 28 tiri fuori dallo specchio in stagione. Ed ecco che ritorna il problema della mira: Simeone e Chiesa sono terzi e quarti in serie A per tiri fuori dallo specchio (30 e 28) dietro a Dzeko e Insigne.

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