Editoriali
Un’Atalanta diversa e in palla apre un altro terribile ciclo. Anche la Fiorentina prova a cambiare per non perdere il treno europeo
La sfida di Bergamo apre un periodo da 12 partite in 42 giorni. La Fiorentina prova ad essere più verticale per cercare di raggiungere l’obiettivo fissato da Commisso
Con la sosta per le nazionali che ormai volge al termine, torna il campionato e torna la Fiorentina. Oggi, infatti, rientreranno a Firenze quattro degli ultimi cinque giocatori partiti per raggiungere le rispettive rappresentative nazionali: i serbi Jovic e Terzic, il marocchino Amrabat e il ceco Barak. Unica eccezione Nico Gonzalez, la cui convocazione con l’Argentina ha destato qualche polemica (appena recuperato dai noti problemi al tallone) e per il quale bisognerà attendere ancora qualche ora per rivederlo sulle rive dell’Arno.
DEA IN PALLA. Resta il fatto che da oggi Italiano avrà a disposizione praticamente tutto il gruppo per preparare la sfida contro l’Atalanta. L’anno scorso i viola hanno solo vinto contro Gasperini (3 su 3), ma non sono mai state partite senza storia. Inoltre, l’Atalanta di quest’anno è una squadra un po’ diversa: pur mantenendo le sue storiche caratteristiche, non ha più un dogma nel tradizionale 3-4-2-1(a volte si è schierata con la difesa a 4). Inoltre, in questo inizio stagione si è dimostrata una squadra meno spregiudicata e più attenta in fase difensiva, ma cinica sotto porta. Per un team con problemi realizzativi come la Fiorentina, questa non è una buona notizia. Oltre a ciò, gli uomini di Gasperini hanno dalla loro il fattore campo, con la piazza bergamasca ricca di entusiasmo per aver vissuto il periodo della sosta da capolista (in condivisione con il Napoli).
NUOVA VECCHIA VIOLA. La Fiorentina, d’altro canto, viene da una sosta salvifica, che ha permesso al gruppo di ricaricare le batterie in vista di un altro tremendo tour de force. L’ultima versione dei viola è quella che ha convinto nella vittoria contro l’Hellas. Una squadra in cui si è visto qualche cambiamento, resosi necessario viste le difficoltà palesate in questa prima fase di stagione. Solo in parte riguardano il famoso 4-2-3-1, perché ciò che si è visto col Verona altro non è che il solito 4-3-3, ma con Mandragora che – anche per caratteristiche – in certe fasi della partita tendeva a rimanere più bloccato e Barak che stazionava sulla trequarti (cosa che però ha spesso fatto anche Bonaventura). La vera novità è stato l’atteggiamento più verticale di tutto il gruppo, la volontà di scavalcare spesso il centrocampo con lanci lunghi per innescare immediatamente gli attaccanti. Insomma, quel gioco verticale che Commisso ha chiesto al suo allenatore, difeso ma anche ‘bacchettato’ nella sua ultima uscita pubblica.
CHI GIOCA? Conoscendo le caratteristiche dell’avversario, è assai probabile che Italiano proverà a riproporre questo atteggiamento anche contro la Dea. Il Verona è apparso spesso disorganizzato nel suo pressing, ma anche con l’Atalanta certamente i viola potranno trovare qualche spazio. Ecco che Kouame sembra essere nuovamente candidato a far sedere in panchina sia Jovic che Cabral. C’è poi curiosità nel capire se Italiano riproporrà Mandragora ‘mezzala atipica’ al fianco di Amrabat oppure opterà per una mezzala più dinamica, visto il recupero di tanti uomini a centrocampo. Così come c’è attesa nel capire se Milenkovic, ancora in dubbio, ce la farà o meno ad esserci a Bergamo. In dubbio anche Nico Gonzalez: l’argentino come detto rientrerà tardi e Italiano nella scorsa stagione ha quasi sempre fatto a meno di giocatori che tornavano troppo a ridosso della partita.
TOUR DE FORCE. L’unica cosa scontata è in questo mese e mezzo che ci sarà bisogno di tutti. Magari evitando turnover esagerati – anche se a volte sono stati infortuni ed acciacchi a obbligare il tecnico ad eccessivi stravolgimenti di formazione -, ma le rotazioni saranno inevitabili. Perché la Fiorentina giocherà ininterrottamente quasi una partita ogni tre giorni dal 2 ottobre al 13 novembre (12 partite in 42 giorni). La sfida col Milan chiuderà la prima parte di stagione e l’anno solare viola. Non solo: occorrerà dare peso anche al fattore Mondiale, perché i calciatori in odore di convocazione con l’avvicinarsi della competizione potrebbero essere distratti oppure poco propensi a dare il 100% pur di non infortunarsi.
Insomma, inizia un altro periodo tutt’altro che semplice e inedito, non solo per la Fiorentina ma per tutte le big del campionato. L’obiettivo stagionale è stato ribadito da Commisso e non è da sottovalutare: migliorare il piazzamento dell’anno scorso. Impresa tutt’altro che scontata, visto quante energie porta via la Conference League e visto che la rosa a disposizione di Italiano sin qui ha mostrato qualche lacuna strutturale. Tuttavia, è lapalissiano che i viola debbano cambiare passo in questo secondo superblocco di partite se non vogliono perdere il treno europeo. Cominciare bene contro una diretta concorrente per l’Europa sarebbe di grandissimo aiuto.
