La Fiorentina conquista una vittoria importante in Slovenia. Giovedì al Franchi si riparte dal 2-1 che lascia ancora tutto (troppo) aperto
Vincere e ipotecare la qualificazione alle semifinali, riassume Tuttosport. La Fiorentina si è presentata nel piccolo ma caldissimo Stadion Zdezele di Celje con questa missione. E se pure Raffaele Palladino ha scelto di ruotare, e non di poco, i suoi uomini più di quanto previsto, l’obiettivo è stato raggiunto. 2-1 in casa degli sloveni imbattuti in Europa da nove partite davanti ai propri tifosi. Fra una settimana al Franchi sarà vietato abbassare la guardia. Intanto però Palladino si tiene stretto questo successo che arriva a oltre sei mesi dall’unico finora ottenuto in trasferta in questa Conference, lo scorso ottobre in Svizzera per 4-2 contro il San Gallo. Urgeva un deciso cambio di marcia.
MATCH. Aveva ragione Palladino a non sottovalutare la squadra di Reira, che parte aggressiva, protesta per un contatto in area tra Pongracic e Matko, costringe la Fiorentina rivoluzionata a riassettarsi e compattarsi in fretta. Poi ci pensa Ranieri con una percussione più da attaccante che da difensore qual è a rompere l’equilibrio, favorito anche dall’erroraccio di Ricardo Silva. Il vantaggio viola spegne un po’ i bollori del Celje che rischia di subire di nuovo per un pasticcio del suo portiere. Nella ripresa è ancora la Fiorentina pur senza strafare a passare col penalty conquistato e battuto da Mandragora, al 4° gol in coppa. La squadra di casa ha comunque orgoglio e grinta, prova a riaprire il match e ci riesce col rigore di Delaurier-Chaubet concesso per un fallo di Pongracic su Matko. Adesso il Celje ci crede ma De Gea alza il muro.

Di
Redazione LaViola.it