Secondo Il Corriere dello Sport – Stadio, Commisso doveva concentrarsi più sulla crisi dei risultati che su stadio e centro sportivo.
Era una storia viziata all’origine. Una storia che se ne portava dietro un’altra mai chiusa davvero. Una catena di errori che ha legato le due proprietà e le due dirigenze e che oggi trova l’unico responsabile in Montella, l’allenatore del doppio disastro. Un disastro il finale del campionato scorso, quando venne ingaggiato dai Della Valle per sostituire Pioli, un disastro nella prima parte di questo campionato quando è stato confermato da Commisso. Che ha commesso l’errore più grave, quasi imperdonabile per un imprenditore del suo livello, ovvero la conferma di un allenatore scelto dai suoi predecessori dopo mesi deprimenti. Cambiata tutta la dirigenza, non c’era ragione di confermare il capo dell’officina, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
STADIO E SQUADRA. I tempi ristretti per l’acquisto del club e la costruzione della nuova società hanno costretto il nuovo proprietario a fare in fretta (altro che fast fast…) sul mercato e il risultato è stato una squadra raccogliticcia, senza attaccanti veri, con un solo grande giocatore, Ribery, la cui assenza ha pesato non poco durante la crisi. Mentre la Fiorentina mostrava i primi segnali di disagio, Commisso puntava la sua attenzione sul centro sportivo e sullo stadio. Si parlava di spazi e di progetti, di Bagno a Ripoli e Campo di Marte, di Novoli e Campi Bisenzio, più raramente dei risultati scadenti, del gioco ancora più scadente, fin quando le dimensioni della crisi sono diventate allarmanti. Sarebbe stato più opportuno soffermarsi sulla squadra prima che sullo stadio. Che è importante, anzi, fondamentale per il futuro, ma era il presente a suggerire una priorità diversa.
ALLENATORE E MERCATO. Montella lascia la Fiorentina più o meno nella stessa posizione in cui l’aveva condotta alla fine del campionato scorso, in piena bagarre per la salvezza, e adesso il club non può commettere altri errori. La scelta del successore va fatta con grande attenzione: si parla di ex viola, del favorito Giuseppe Iachini e di Cesare Prandelli, che tornerebbe fra gli applausi a Firenze insieme al più grande cannoniere della storia viola, Gabriel Batistuta, in qualità di assistente. Sono due allenatori con caratteristiche diverse, tanto da indicare obiettivi diversi per il prossimo mercato. Sbagliare la scelta sarebbe terribile e al nuovo allenatore, chiunque sia, va consegnato a gennaio un organico profondamente rinnovato, con almeno tre acquisti di peso.

Di
Redazione LaViola.it