Un mese dopo la prima sosta per le nazionali, la Fiorentina si ritrova con gli stessi interrogativi. Passi in avanti rispetto alle prime due uscite stagionali se ne sono visti, ma non sufficienti per comprendere dove possa arrivare questa squadra. Anzi, dopo le due vittorie consecutive con Verona e Bologna al rientro della sosta, sono arrivati un pareggio e due sconfitte che, seppur maturati in modo diverso, hanno rimpolpato il già folto gruppo degli scettici attorno a questo gruppo.
Sebbene l’andamento dei viola nelle prime sette partite di Serie A sia da zona retrocessione (un punto a partita), salvo catastrofi è quasi impossibile immaginarsi una Fiorentina risucchiata nella lotta per non scendere di categoria. Merito di una Serie A 2017-18 in cui militano squadre a tratti imbarazzanti, con un roster ben al di sotto di quello della Fiorentina. Tuttavia, il rischio di assistere ad una stagione senza soddisfazioni, trascorsa a galleggiare a metà classifica senza neanche avvicinarsi alle prime sette posizioni, per quel che si è visto finora è la possibilità più concreta.
Se a ciò si aggiunge una prolungata assenza della proprietà (a quanto pare presente solo nel registro chiamate di dirigenti e allenatore), la situazione si incupisce ancor di più. Eppure il Sindaco Nardella qualche settimana fa parlava di Della Valle (quantomeno Andrea) pronti a tornare a Firenze per far sentire la propria vicinanza alla squadra. Poco meno di un mese dopo, della proprietà a Firenze nessuna traccia. D’altra parte, nessuno dimentica che la Fiorentina è una società in vendita, nemmeno i toni ottimistici utilizzati dal Sindaco di Firenze al rientro dall’incontro a Casette D’Ete possono oscurare questa verità.
Ma si sa: i tifosi sono capaci di passare da momenti di entusiasmo a grande depressione nel giro di un paio di risultati sportivi in negativo. La sconfitta con il Chievo è stata forse la peggiore stagionale per la tempistica nella quale è maturata, ma la Fiorentina vista fino ad oggi non si può ancora sentenziare come “fallimentare”. Una squadra ancora carente in qualità e indietro nell’organizzazione, ma che in parte intriga maggiormente rispetto alla Fiorentina della scorsa stagione perché si intravedono anche delle potenzialità. Se rimarranno latenti oppure nel corso del campionato qualcosa verrà fuori, ce lo dirà il tempo.
In un periodo in cui il calcio maschile non regala soddisfazioni, stasera la Fiorentina Women’s si appresta a vivere la sua prima apparizione in Champions League. Inutile illudersi con false retoriche: il movimento femminile non possiederà mai lo stesso interesse e lo stesso peso specifico nei cuori dei tifosi della Fiorentina. Tuttavia, a queste ragazze non si può che fare un plauso per tutto ciò che hanno fatto finora e augurare un grosso in bocca al lupo per stasera, visto che l’impegno sulla carta pare proibitivo. Si confida nell’effetto Franchi richiamato in conferenza stampa da mister Fattori, e servirà una prestazione maiuscola delle viola per sovvertire il pronostico contro il Fortuna Hjørring. D’altra parte, queste ragazze non hanno alcuna intenzione di smettere di stupirci.
Di
Marco Zanini