Nel catino del Villamarin il primo atto per arrivare in finale. Gli anni scorsi le semifinali di ritorno sempre in trasferta
Il fascino di una grande notte europea, la più importante di questo triennio – finali escluse – e un avversario forte, che sarà sospinto da sessantamila spettatori. Inizia dal catino del Benito Villamarin di Siviglia e dal Betis l’ultimo ostacolo per la Fiorentina prima della terza finale consecutiva di Conference League in Polonia, a Wroclaw, scrive La Repubblica.
FILOSOFIE. Una sfida tra due filosofie calcistiche, tra l’esperto Pellegrini e il debuttante in Europa Palladino, tra Italia e Spagna, tra la sesta della Liga e l’ottava della Serie A. A Siviglia ieri non splendeva il classico sole e il consueto clima mite, ma una pioggerella fuori stagione era il preludio a una partita in cui conteranno tante cose, con la consapevolezza che per la terza volta nella fase a eliminazione diretta in questa stagione, ma a differenza degli anni scorsi con Basilea e Bruges, la qualificazione si deciderà comunque nella gara di ritorno del Franchi. «Le insidie sono tantissime, affrontiamo una squadra forte, con grandi valori, matura e con giocatori che hanno giocato ad alti livelli. Amano il palleggio, con grande individualità e dribbling, dobbiamo fare bene le due fasi, ma siamo consapevoli che ci sono due partite a disposizione per arrivare in fondo. Dobbiamo andare in campo con grande personalità e consapevolezza, ma con le nostre armi metteremo in difficoltà il Betis. Serve la partita perfetta», ha commentato Palladino.
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Redazione LaViola.it