Tanti i protagonisti di questa Fiorentina, ma Gonzalez emerge prepotentemente. Con gli ungheresi i viola sono chiamati a vincere, con gli azzurri si cercherà di stupire
14 punti in 7 giornate di Serie A. Cinque in più dello scorso anno, due in più del 2021-22, la prima stagione a Firenze di Vincenzo Italiano. È un ottimo inizio di campionato per la Fiorentina, che grazie alla vittoria convincente sul Cagliari di lunedì sera gode di una splendida classifica, in attesa di un dittico di impegni molto interessante.
IN CRESCITA. I segnali che arrivano da questo mini ciclo, iniziato dalla partita con l’Atalanta, sono quelli di una squadra in crescita rispetto agli albori della stagione. Una squadra più equilibrata rispetto a qualche settimana fa – anche se la sua anima votata all’attacco la rende sempre un po’ spregiudicata e soggetta a ‘imbarcate’ –, che ha mostrato un suo lato cinico (Udinese) ma anche quello più dominante, come i primi tempi con Frosinone e soprattutto Cagliari e, a sprazzi anche la sfida con l’Atalanta. Se allo Stirpe i viola si erano fatti rimontare nella seconda frazione, contro gli uomini di Ranieri, pur con un calo nella ripresa, si è visto un passo in avanti anche nella gestione. Merito anche delle sostituzioni di Italiano, stavolta arrivate puntuali e non con qualche minuto di ritardo come qualcuno gli rimprovera a volte. I cambi hanno rinvigorito quelle pressioni in avanti che restano fondamentali per questa squadra, senza le quali fa grande fatica anche a difendersi.
È una Fiorentina corale, nella quale giocatori ‘underdog’ come Duncan e Martinez Quarta stanno vivendo grandi momenti, in cui il teenager Kayode fa stropicciare gli occhi per il talento che fa vedere sul rettangolo verde e per la velocità con la quale sta bruciando le tappe. È la Fiorentina di Arthur, convincente a Frosinone e dominante col Cagliari, così come del leader difensivo Milenkovic e dei terzini di spinta Biraghi-Parisi.
NICOGOL. È senza dubbio la Fiorentina di Nico Gonzalez, acclamato dal Franchi anche con un coro dedicato, ormai merce davvero rara. Oltre alle tante prestazioni sopra la sufficienza e lo spirito di sacrificio che mette sempre in campo, sono i numeri dell’argentino ad essere impressionanti. 6 gol in nove partite, 4 in campionato in sole sei presenze. Sono medie realizzative che l’argentino non ha mai toccato a Firenze. L’anno scorso Nico chiuse la stagione con 6 gol in Serie A, l’anno prima furono 7. Un salto di qualità sotto porta che sta dando una grande mano alla Fiorentina, che tuttavia continua a segnare con tutti gli effettivi. Dai centrocampisti, con Bonaventura altro insostituibile nella rosa, ai difensori, con Martinez Quarta sugli scudi per le sue due reti realizzate. E finalmente i viola fanno gol anche coi centravanti.
SEGNALI DALLE PUNTE. Il gol di Nzola, oltre ad essere bello anche se inutile ai fini del risultato, è importantissimo dal punto di vista psicologico. Ci si augura, infatti, che possa essere la molla che fa scattare l’angolano, fin qui apparso in grossa difficoltà mentale e lontano dal giocatore visto a La Spezia. Anche Beltran fa intravedere doti molto interessanti. Il modo in cui tratta il pallone è da giocatore di grande qualità, tuttavia sembra soffrire ancora tanto la fisicità dei difensori italiani. Soprattutto col passare dei minuti, quando le energie cominciano a calare. Osservando le sue prime partite in maglia viola, la sua indole sembra essere più quella del rifinitore che del bomber; tuttavia, occorre segnalare che se Dossena non fosse intervenuto sul cross di Kayode mettendola nella propria porta, probabilmente Beltran avrebbe segnato il suo primo gol da giocatore della Fiorentina.
FERENCVAROS E NAPOLI. Per chiudere il secondo mini ciclo stagionale, ora non resta che affrontare i prossimi due impegni ravvicinati, contro Ferencvaros (al Franchi) e Napoli (al Maradona). Domani a Firenze arrivano gli ungheresi, primi in classifica sia nel girone di Conference League che nel proprio campionato. A guidarli una (neanche troppo) vecchia conoscenza del calcio italiano: Dejan Stankovic. Nulla per i viola è compromesso con il punto raccolto a Genk, ma ora è arrivato il momento di fare la voce grossa: se vuole vincere il proprio girone, la Fiorentina domani sera deve conquistare i tre punti contro il Ferencvaros. Sfida alla portata sulla carta, ma le partite sono tutte da giocare e questa è l’ennesima prova di maturità per Gonzalez e compagni. Domani è l’occasione di dimostrare che l’esperienza dell’anno scorso in Conference è servita, mettendo sul campo intensità e personalità, ma essendo anche bravi a gestire i momenti della partita. Italiano si è reso conto che, giocando ogni tre giorni, la squadra non può andare a mille all’ora per tutti i 90′, perciò la gestione dei momenti nelle partite sarà fondamentale per le eventuali fortune della Fiorentina.
Domenica sera, poi, la sfida col Napoli, tra due squadre a pari punti. Se col Ferencvaros la Fiorentina è chiamata a vincere, con gli azzurri le pressioni saranno tutte dalla parte della squadra di Garcia, che non può permettersi altri passi falsi dopo l’inizio zoppicante e i malumori all’interno dello spogliatoio. Per i viola sarà un grande palcoscenico per cercare di esaltarsi e mettere in difficoltà i campioni d’Italia in carica. Nonostante gli sfavori del pronostico, niente è precluso per questa squadra.
Di
Marco Zanini