Sta nascendo, con i propri limiti, un gruppo che potrebbe comunque dare delle soddisfazioni a tifosi e società, anche se sono diverse le squadre superiori a quella gigliata
Archiviata la tournée in Olanda e Germania, con la vittoria finale della Opel Cup, la Fiorentina è tornata a Firenze con una convinzione: fino a oggi Pioli e la squadra hanno lavorato bene, nonostante qualche difficoltà che poteva essere evitata, e ci sono importanti segnali di crescita.
E da domani, con l’arrivo di Pjaca (dopo due mesi di trattative portate avanti da Corvino c’è voluto l’intervento diretto dei Della Valle con Cognigni per sbloccare il tutto. Giusto, legittimo, ma forse era meglio non renderlo pubblico per non sminuire operatività e autorità di un proprio dirigente) e Mirallas per le visite mediche, lo sarà ancora di più.
Diciamolo subito con chiarezza: sulla carta sopra la Fiorentina ci sono 5-6 squadre. Più forti e più attrezzate, ma i viola, se non ci saranno uscite importanti in queste ultime due settimane di calciomercato, hanno tutte le carte in regolare per lottare almeno per il settimo posto.
Che sarebbe, con i preliminari di Europa League, l’ultima possibilità per tornare in Europa. Obiettivo fissato e dichiarato dalla stessa società viola. È anche vero, però, che il livello delle altre squadre rispetto a Juventus, Inter, Napoli, Milan, Roma e Lazio, può permettere ai viola di lottare per l’Europa come arrivare a metà classifica.
Se sul mercato Corvino e la società viola potevano fare di più, (fare di meglio? Forse, probabilmente si) ma la Fiorentina che sta nascendo intriga e mostra qualcosa d’interessante, almeno nell’undici iniziale.
E Pioli, come ha fatto capire subito dopo la fine dell’Opel Cup a Mainz, spera ancora che qualche nuovo giocatore possa ancora arrivare dal mercato. Questo, però, dipenderà da Corvino e se riuscirà a cedere quei tanti giocatori (da Saponara a Eysseric, da Maxi Olivera a Cristoforo, da Laurini a Thereau, da Baez a Schetino, fino a Dragowski e Zekhnini per citarne alcuni) che in questo momento sono in esubero e creano problemi a Pioli per gli stessi allenamenti e per la preparazione della squadra in vista dell’inizio del campionato.
In pre-campionato della nuova Fiorentina ha subito dato segnali importanti il giovane portiere francese Lafont. Ha 19 anni ma in campo dimostra maggior maturità rispetto alla sua età con un fisico da giocatore già strutturato. Vero, un conto sono le amichevoli e un altro le gare ufficiali, ma il nuovo numero uno viola ha iniziato molto bene.
Da scoprire meglio in difesa Ceccherini e Hancko, da riscoprire Diks. A centrocampo Norgaard non è certo Badelj, ma vediamo come reagirà dopo aver capito come si gioca in Italia. Da scoprire fino in fondo il brasiliano Gerson.
In attaccoi arriva un giocatore importante come Pjaca, sperando nella sua integrità fisica, mentre c’è da augurarsi che Mirallas torni a essere quel giocatore che in diversi hanno ammirato qualche anno fa.
A questi bisogna aggiungere il giovane Montiel, arrivato in sordina ma che ha subito impressionato tutti per il suo estro e velocità, anche se dovrà migliorare il suo esile fisico.
A questi bisogna aggiungere giocatori come Milenkovic, che Pioli farà giocare esterno destro in difesa, Pezzella, Vitor Hugo, Benassi, Veretout, Chiesa, Simeone.
Come sempre i discorsi, le parole, le impressioni, dovranno essere confermate dal campo. Solo il rettangolo verde sarà il giudice inappellabile per quanto fatto in questa sessione di mercato da Corvino e la società viola e come sarà gestito il gruppo da Pioli durante una stagione che si preannuncia fondamentale per il futuro della Fiorentina.
Una squadra che nonostante polemiche e contestazioni di una parte della tifoseria contro i Della Valle, Cognigni e Corvino, troverà sempre il pieno sostegno di tutta la tifoseria viola. Ben oltre 13mila abbonati, grazie anche alle tante promozioni ideate per la campagna abbonamento, lo confermano in maniera chiara e limpida.
Difficile, invece, che possa esser così per proprietà e dirigenti viola. Questo, però, è un altro discorso che tornerà fuori alle prossime manifestazioni di protesta e contestazione.
Di
Gianni Ceccarelli