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Un ‘tour de force’ nella fase cruciale della stagione: dal Venezia al Milan, si decide tutto (o quasi)
Cinque partite in sedici giorni, due al Franchi e tre in trasferta. Dalla corsa all’Europa alla semifinale di Coppa: una volata tutta da vivere
Partiamo da un presupposto: la Fiorentina sta bene, anzi benissimo. Nelle ultime 8 partite di campionato ha raccolto 17 punti, solo la Roma ha fatto meglio. I viola hanno recuperato un punto alla Lazio e addirittura 9 all’Atalanta. Una continuità fatta di cinque risultati utili consecutivi (3 vittorie e 2 pari) in campionato come non accadeva dal periodo a cavallo tra novembre e dicembre (stesso identico trend). Nella settimana ‘da sbornia’ post-Napoli, ora l’obiettivo è racimolare tutte le energie psico-fisiche per un finale di stagione da urlo.
INSOLITO ‘TOUR DE FORCE’. Forse anche per questo per oggi pomeriggio la società ha organizzato un allenamento a porte aperte ‘vecchio stile’, per raccogliere l’entusiasmo e la carica dei tifosi, di Firenze, in vista di un insolito ‘tour de force’ nella fase cruciale di stagione. Insolito per chi da qualche anno non è abituato a giocare le fasi finali in Europa e in Coppa Italia, ovviamente. Ma se si vuole alzare l’asticella delle ambizioni, beh, bisogna certo puntare a disputare un finale di stagione così.
DAL VENEZIA AL MILAN. E allora via, verso la volata finale. Cinque partite in sedici giorni che possono certo definire il destino viola. Magari non deciderlo, perché quando si arriverà al 1° maggio, allo scontro a San Siro contro il Milan, mancheranno ancora tre sfide non da poco in campionato (Roma, Samp e Juve) e chissà, magari anche una favola da giocarsi in Coppa. Il calendario intanto ha in programma questo: sabato 16 aprile il Venezia (in casa), mercoledì 20 aprile la Juve (a Torino in Coppa), il 24 aprile la Salernitana (fuori), il 27 il recupero con l’Udinese (al Franchi) e il 1° maggio, appunto, Milan-Fiorentina. Un bel ‘tour de force’ (sportivo), insomma.
LE ROTAZIONI. Ci sarà bisogno di tutti per uscirne con il massimo delle soddisfazioni. Tra sfide contro chi si gioca le ultime chance salvezza e chi si gioca lo scudetto, fino al dentro o fuori nella semifinale di Coppa. In stagione la Fiorentina non ha mai fatto ‘filotto’ di vittorie quando ha giocato tre incontri in una settimana, incappando sempre in almeno un passo falso. L’ultima volta non è andata benissimo, quando tra Sassuolo, Juve e Verona i viola raccolsero appena un punto con due sconfitte. Ma questo è sicuramente un altro momento della stagione e senz’altro anche le continue rotazioni di Italiano, che durante la stagione ha tenuto tutti ‘sul pezzo’, possono essere un’arma in più. Il tecnico viola ha una rosa di possibili titolari e anche lui sarà chiamato a gestire con cura le forze psico-fisiche. Basta pensare a Napoli, dove non sono pesate le assenze di Torreira, Bonaventura e Odriozola. E dove i cambi (Ikonè e Maleh) sono stati decisivi. Insomma, il gruppo può fare la differenza in questo finale così intenso di partite.
LA MANO DI ITALIANO. Con il Venezia, ad esempio, dovrebbe tornare Torreira in regia, ma senz’altro Amrabat sarà prezioso dall’inizio o a gara in corso anche in altre occasioni. Così come importanti saranno i recuperi di Bonaventura e Odriozola. Senza rischi, visto che siamo nella fase cruciale della stagione, ma Italiano spera di riaverli a disposizione quanto prima per far rifiatare anche Castrovilli e Venuti. E poi l’alternanza Maleh-Duncan, Quarta che potrà avere una nuova chance in difesa, la rotazione sugli esterni, la staffetta Cabral-Piatek. Rotazioni che Italiano dovrà essere abile a mettere in pratica per mantenere in ritmo la sua squadra. Tutte armi che la Fiorentina può giocarsi in questo finale. Una volata tutta da vivere.
