Dopo il fine settimana dedicato alle gare delle nazionali, che termineranno tra mercoledì e giovedì, inizia per la Fiorentina una settimana importante. L’ultima senza impegni, l’ultima da dover sfruttare a pieno per allenarsi bene perché poi da domenica per i viola ci saranno sette partite in poco più di 21 giorni. Il secondo tour de force della stagione che la squadra dovrà sfruttare a pieno, perché potrebbe decidere, in una maniera o l’altra, la propria stagione. Da sfruttare a pieno in campionato contro avversari come Atalanta, Cagliari, Crotone, Bologna e Sampdoria. Da sfruttare a pieno in Europa League perché ci sarà da giocare andata e ritorno contro lo Slovan Liberac.
Per poter sfruttare a proprio vantaggio questo tour de force, però, serve un cambio di ritmo, motivazioni e prestazioni. Serve ritrovare fiducia in sé stessi, entusiasmo. Serve anche cambiare qualcosa tatticamente. Probabilmente il modulo tattico sarà lo stesso, anche se contro l’Atalanta non è da escludere che Sousa possa partire in attacco con Kalinic e Babacar, ma qualche pedina deve essere cambiato di ruolo oppure finire in panchina fin quando non avrà capito che in campo si va a giocare per la Fiorentina e non per il proprio futuro. Contro Milan e Torino abbiamo sottolineato che ci sono giocatori, Badelj e Vecino, che probabilmente stanno ancora pagando le vicende del mercato estivo, quando forse ormai credevano che il loro futuro sarebbe stato al Milan e al Napoli.
Ci sono poi giocatori come Bernardeschi che hanno una ‘confusione’ tattica personale. Al mondo intero lo scorso anno si è fatto notare e ammirare per una ottima stagione da esterno, da quando crede invece che il suo ruolo sia quello più centrale le sue prestazioni non sono più state di alto livello. E pensare che sia Sousa nella Fiorentina che Ventura nell’Italia lo hanno fatto anche giocare nella posizione che lui pensa più adatto alle sue caratteristiche, ma non è mai riuscito a incidere, emergere.
Come non dimenticare la questione tattica di Borja Valero. Lo spagnolo non sta rendendo come in passato. Probabilmente c’è del suo ma anche una posizione in campo, non sulla mediana e nemmeno da trequartista puro ma un centrosinistra che si accentra e che deve rientrare su quella parte di campo, che lo spagnolo non digerisce bene.
A questi non si può non aggiungere anche Josip Ilicic. Lo scorso anno è stato il miglior marcatore della Fiorentina con 13 gol, quest’anno (almeno per adesso) non incide, non determina, non segna, non gioca. Giocatore che sembra sorridere, divertirsi poco. Spesso le sue prestazioni vengono decise nei primi minuti, in senso positivo o negativo, a secondo se riesce a dare e fare passaggi giusti e tiri in porta importanti e se vanno male si estranea dal gioco e dalla squadra.
Tutti giocatori, comunque, che sono e sarebbero l’anima della squadra. Quei giocatori che dovrebbero prendere per mano la squadra e trascinarla. Vedremo se saranno proprio loro a cambiare ritmo e rendimento della Fiorentina.
Infine, negli ultimi anni è stato, e abbiamo, sottolineato che la Fiorentina doveva migliorare la sua comunicazione verso i tifosi, doveva tornare ad aprirsi verso Firenze, verso i viola club, verso gli ex giocatori. Soprattutto quelli che hanno fatto la storia del club. In questo senso qualcosa è cambiato e continuerà a cambiare in positivo.
E quindi è giusto applaudire e rendere merito a tutti coloro che si sono adoperati a questo cambiamento, a iniziare dai Della Valle, a Corvino agli altri dirigenti viola. La strada è sicuramente quella giusta.
Di
Gianni Ceccarelli