La sosta sicuramente permetterà a Pioli di completare il percorso di inserimento dei nuovi con conseguente collaudo dei meccanismi di gioco. Poi la stagione della Fiorentina potrà finalmente iniziare. La vera stagione in realtà pone i viola già ad un bivio. Andare alla sosta con un altro risultato negativo, o al massimo con un punto in due gare, sarebbe letale. A livello di clima, ambiente, morale e certezze. Di tutt’altro ha bisogno Pioli. Di tutt’altro avrebbe bisogno la Fiorentina.
Una Fiorentina nuova, giovane, e con una mentalità ancora tutta da creare così come l’intesa e l’amalgama tra nuovi interpreti che non parlano la stessa lingua, neanche calcistica. Processo che richiede pazienza. Quella che da settimane hanno professato e chiesto da Salica ad Antognoni fino a Pioli stesso. Ma uscire senza tre punti dal Franchi contro la Samp potrebbe ri-alimentare venti di polemica in una tifoseria ancora divisa e mai realmente sedata dal mercato in entrata posto in essere da dirigenza e società.
Intanto Pioli recupera Chiesa dalla squalifica. Il nodo vero sono dietro. Gaspar su Tomovic, Pezzella o Hugo in ballottaggio serratissimo per affiancare Astori. A sinistra Biraghi su Maxi. Benassi o Eysseric o Gil Dias si giocano due maglie per affiancare Chiesa a supporto di Simeone. In mezzo la regia sarà affidata a Badelj. E non è poco.
Il gioco potrebbe passare in secondo piano contro il Doria. Giampaolo è bravissimo nel far fare alle sue squadre cose studiate in allenamento. La Samp gioca a memoria. Ed il “dovremo esser bravi a stringere i denti e soffrire” di Pioli la dice lunga. Prima il risultato, contro la Samp. Poi ci sarà tempo per provare a divertire. Andare alla sosta con un successo è pressoché obbligatorio per la Fiorentina.
Di
Gianluca Bigiotti