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Un punto ‘alla Beppe’, ma che bel Vlahovic! Fiorentina, era quel che serviva. E la Pasqua è un po’ più serena

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Buon pareggio per la Fiorentina in casa del Genoa. Solco con il Cagliari scavato di un altro punticino, adesso le lunghezze di vantaggio sono otto

Un punto ‘alla Beppe’. Serviva quello. Serviva non uscire sconfitti da ‘Marassi’. La Fiorentina impatta con il Genoa, in una partita tutto sommato giocata dignitosamente. Anzi, senza l’espulsione di Ribery (poco lucido il francese nell’occasione del brutto intervento su Zappacosta), forse poteva pure andare diversamente.

Iachini, intelligentemente, dà continuità al lavoro di Prandelli e lascia ancora fuori Biraghi ed Amrabat. Niente rivoluzioni, era la cosa giusta da fare. Il tecnico marchigiano si arrangia come può sulla destra, dove trova uno Zappacosta versione bei tempi, che crea una serie di imbarazzi a Caceres. Beppe inverte gli esterni e chiede il sacrificio a Venuti, con più gamba di Caceres ma comunque anche lui in affanno in diverse occasioni. La difesa viola sbaglia una volta e viene punita dal gol di Destro: l’analisi di Iachini è condivisibile, anche perché pian piano il Genoa si sgonfia.

Il pari di Vlahovic è un qualcosa di bello. Il gol in sé, certo, vale il punto che la Fiorentina cercava. Ma quel gol vale di più. Vale l’ormai quasi certezza di aver trovato un centravanti vero. Uno che ha un pallone a disposizione e lo butta dentro. Non poco, per questa Fiorentina. Che Vlahovic lo ha aspettato, tanto, ma che adesso se lo gode (in attesa del rinnovo del contratto, ma questo è un capitolo a parte). “Se non ci fosse lui saremmo già in B”. I commenti grandinano sui social e sui siti. Adesso è Dusan ad essere l’unico di cui non si può fare a meno. Aggrapparsi alle larghe spalle del giovane serbo ormai è l’esercizio che riesce meglio alla Fiorentina. Prandelli o Iachini non fa differenza. La prestazione di Vlahovic non è stata solo il gol. Lotta, appoggi fatti bene, sportellate con i difensori a guadagnare falli a centrocampo. Prova da uno vero. Da uno che si farà.

Il resto, come dicevamo, è una prestazione dignitosa e forse anche qualcosa in più. Per carità, il bel calcio è un’altra cosa, ma la Fiorentina è parsa comunque unita, caparbia e vogliosa di portare via il risultato. Un altro passettino verso la salvezza è stato compiuto, anche grazie alla vittoria del Verona a Cagliari, che allunga i punti di vantaggio sui sardi a 8, con lo scontro diretto (in attesa del ritorno in Sardegna) a vantaggio dei viola.

La Fiorentina, tutto sommato, trascorrerà una Pasqua serena, anche se all’orizzonte si è già materializzata l’Atalanta, lanciatissima e terza in classifica, con un Muriel versione deluxe (da valutare i suoi problemi alla schiena). Mancheranno Ribery e Pulgar per squalifica, ma la Fiorentina può provare ad opporre resistenza. Certo, con in campo un 5-3-1-1 non si può pretendere poi chissà che tipo di gioco spumeggiante ed offensivo, ma una squadra così chiusa e pronta a ripartire può dare fastidio a tanti.

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