Un po’ di nervosismo, al termine di una stagione lunga e logorante, può essere anche comprensibile. La sconfitta in finale di Coppa Italia ed il passo falso inaspettato contro il Sassuolo hanno accelerato un processo che sarebbe diventato comunque d’attualità nelle prossime settimane. Vincenzo Montella non ha digerito troppo bene il ko contro il Sassuolo del suo amico Di Francesco, non tanto per un quarto posto che rimane ampiamente alla portata della sua squadra, quanto per alcune critiche che considera eccessive. Il tema è delicato e va maneggiato con cura, ma aveva già fatto capolino qualche mese fa. Il tecnico è consapevole di aver fatto una figuraccia martedì sera e l’aver preso quattro gol in casa dal Sassuolo ha buttato benzina su un tema già piuttosto caldo in queste settimane: la fase difensiva. La Fiorentina, ad oggi, ha il quarto miglior attacco e la quinta miglior difesa del torneo. Numeri che confermano la posizione di classifica e che non mentono, ma in tanti hanno storto il naso davanti alle recenti prestazioni dei gigliati. I primi due gol presi a Roma contro il Napoli hanno indirizzato la coppa verso la Campania, così come il primo tempo da incubo di martedì ha rovinato tutta la partita contro il Sassuolo. Non sono solo i difensori ad essere sul banco degli imputati, è l’intera fase difensiva della squadra. Come a dire, i singoli ovviamente sono responsabili, ma forse lo è di più l’allenatore. E lui, che in due anni ha fatto divertire la gente allo stadio ed ha portato per due volte la squadra al quarto posto, forse avrebbe gradito qualche critica in meno ed un pizzico di comprensione in più. Scaramucce mediatiche a parte, con una parte della piazza e della società, si comincia a parlare anche di futuro. Montella assicura che non c’è nessuna possibilità che il prossimo anno non sia l’allenatore della Fiorentina ed, al momento, non c’è motivo per non credergli. Qualche voce dal Nord lo vorrebbe in orbita Milan, ma è davvero prematuro parlare di un addio del tecnico viola. Piuttosto, l’Aeroplanino, sta programmando l’estate della sua squadra. Con il quarto posto in tasca (e quindi senza dover affrontare i preliminari di Europa League) sarà ufficializzato il programma, che prevede il ritiro a Moena a cavallo della metà di luglio ed una tournée in Sudamerica, che porterà qualche soldo nelle casse della società.
Tournée alla quale spera di non partecipare Pepito Rossi. Il fenomeno viola si è candidato ieri per il Mondiale ed a questo punto la palla passa a Prandelli, che a parole ha sempre detto di aspettarlo fino all’ultimo giorno utile, ma che in realtà starebbe decidendo di non portarlo in Brasile. O meglio. Fino a martedì sera Rossi era praticamente fuori dalla lista, adesso invece ha insinuato un tarlo grosso così nella testa del Ct. Ancora una settimana di congetture ed ipotesi, poi Prandelli comunicherà la lista dei 30 pre-convocati, che diventeranno 23 il prossimo 2 giugno. E la pre lista della Germania è attesa invece per oggi. Alle 12:30 Low la comunicherà a stampa e nazione. I ben informati dicono che Mario Gomez ci sarà. Per la sua estate quello di oggi è un crocevia fondamentale.
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Redazione LaViola.it