La Fiorentina impatta 1-1 a Lecce: nei primi 45′ la peggior versione della Viola, poi la reazione nella ripresa. Ma non basta
Qual è, la Fiorentina? Quella supponente, quasi inguardabile del primo tempo, o quella completamente trasformata del secondo? Sta tutto lì. Nella risposta a questa domanda. Perché se fosse la prima, allora, ci sarebbe davvero da guardarsi le spalle. Al contrario, quella dei secondi 45’, può ancora pensare di tornare in corsa per l’Europa, scrive il Corriere Fiorentino.
A POCO. Di certo c’è che questo 1-1 col Lecce serve a poco. Quasi a nulla. Se non, appunto, a restare lì. Tra color che son sospesi tra il timore di essere risucchiati in basso e la possibilità di riemergere. Perso Jovic dopo pochi minuti, e nonostante gli avvertimento del mister alla vigilia, la Fiorentina si è presentata a Lecce nella peggior versione di sé. Timida, lentissima nel giro palla, totalmente in balìa dei ritmi imposti dalla banda di Baroni. Una sofferenza continua, i primi 45’, con i viola che tutto sembravano meno che una squadra di Italiano. Poche idee, confuse, e una serie di lancioni che testimoniavano l’incapacità di reagire alla pressione avversaria. E così, dopo il gol annullato a Cabral, l’1-0 di Ceesay è parso niente più che la logica conseguenza di quanto si stava vedendo.
SOLO KOUAME. Nella ripresa, pronti via, è arrivato il pareggio. Un gran gol, quello di Kouame. L’ennesima dimostrazione di come la testa faccia tutta la differenza del mondo. Rabbia, voglia, determinazione. Questo è, oggi, il 99. Nella Fiorentina invece si vedono a tratti e, ieri, soltanto per 45’. Non abbastanza per pensare (davvero) di tornare in corsa per l’Europa.
Di
Redazione LaViola.it