Solo 2 tiri in porta a Venezia, stesso trend delle ultime gare. Appena 5 gol su azione in 8 giornate. Esame di maturità fallito per la Fiorentina
E pensare che vincendo la Fiorentina poteva agganciare la Roma al 4° posto in classifica. Invece la squadra di Italiano a Venezia mette in campo la peggior prestazione da inizio stagione. Esame di maturità fallito al Penzo per i viola, che in stagione avevano sempre fatto la voce grossa con le medio-piccole. Stavolta, invece, Biraghi e compagni si ‘adagiano’ su una tradizione non certo simpatica degli ultimi anni: perdere punti con le neopromosse. Che la trasferta di Venezia fosse una gara trappola si sapeva, mentre la prestazione complessiva offerta dalla Fiorentina, al di là del risultato, fa fare un deciso passo indietro nel percorso di crescita.
SCACCO. Niente partenza-lampo stavolta per i viola, con Zanetti che mette in scacco Italiano proprio sul piano del pressing, dell’intensità e delle imbucate veloci. Sulle fasce la rapidità di Haps e compagni fa la differenza, così come in mezzo al campo e in zona offensiva la fisicità e i movimenti di Aramu, Henry e gli altri. L’errore della linea difensiva sul gol di Aramu costa la partita, ma non si tratta di un episodio isolato: più volte i neroverdi avevano provato quella giocata, e la Fiorentina non ha saputo trovare contromisure. Così come in fase propositiva, con Vlahovic solo nella morsa dei centrali del Venezia, Callejon impalpabile e Amrabat utile sì in copertura e in interdizione, ma molto meno nel costruire gioco.
SUDAMERICANI. Insomma, le assenze iniziali di Torreira e Gonzalez, tornati tardi dal Sudamerica e giudicati evidentemente non al meglio per partire titolari, si fanno sentire. Infatti, con il loro ingresso, la Fiorentina fa vedere almeno qualcosa in più. Così come con il brio dell’ex Maleh. Peccato, però, per il rosso a Sottil, fino ad allora tra i migliori dei viola per intraprendenza. Secondo giallo severo ed eccessivo per l’esterno, che probabilmente aveva anche subito fallo in precedenza. Ma comunque ingenuo il ’99 viola. Anche se a quel punto, paradossalmente, la Fiorentina ha avuto più voglia di reagire e recuperare la partita. Pur non riuscendoci, e rischiando anche il secondo gol al passivo in più occasioni.
VLAHOVIC ISOLATO. Nella sconfitta pesano, in generale, i tanti errori tecnici. Con il Venezia che pressava alto, la Fiorentina sbagliava spesso. Soprattutto, però, il vero demerito è stato non trovare praticamente mai la giocata giusta – singola o di squadra – nella trequarti avversaria. Con Vlahovic sempre isolato davanti. Era la prima, per Dusan, dopo lo sfogo pubblico di Commisso. Primo tempo con il freno a mano tirato, secondo più grintoso ma poco fruttuoso per il centravanti viola. L’unico vero squillo nel recupero, con quel tiro a giro fuori di poco. Per il resto praticamente annullato da Ceccaroni e gli altri.
IL PROBLEMA DEL GOL. Ma il problema, per la Fiorentina, non è stato solo Vlahovic. Quanto soprattutto i rifornimenti al suo principale sfogo offensivo. Tanti errori e un gioco stavolta poco di squadra per supportare il centravanti viola, che ha toccato solo 27 palloni riuscendo a fare solo 3 passaggi utili. In totale, per la Fiorentina, appena 2 tiri in porta a Venezia. Così come a Udine, mentre con il Napoli erano stati 3. Insomma, nelle ultime 3 partite i viola hanno tirato nello specchio della porta appena 7 volte, con 2 gol segnati. E in 8 partite di campionato, sono state 10 le reti messe a segno, di cui solo 5 su azione. Insomma, Italiano ha un problema del gol. Un ‘paradosso’, se pensiamo al suo “difendere bene e attaccare benissimo” ma anche all’atteggiamento della squadra fino alla partita di Venezia. Alla volontà di condurre la partita contro chiunque e su qualunque campo, a costo di pagare qualcosa con la difesa alta e la parità numerica in fase difensiva.
INCIDENTE DI PERCORSO. “Il risultato è pesante, è negativo ma non mi posso fermare a quello. La prestazione l’abbiamo fatta bene. Ci sono 31 partite e sappiamo che dobbiamo migliorare. La strada è ancora lunga“, ha commentato Italiano. Resta il rammarico per quel che poteva essere ma non è stato, ma anche in realtà per la prova complessiva della squadra. Un passo indietro evidente. Certo, non può e non deve essere tutto da buttare. Anche alla luce del percorso fatto fin qui. La speranza è che sia solo un brutto incidente di percorso. Ora bisognerà però reagire, lavorare, trovare soluzioni. Dopo il primo vero inciampo della stagione. Con i tifosi che hanno supportato la squadra a Venezia per 90′ ma che hanno anche ‘beccato’ Vlahovic a fine partita. Un’altra componente da mettere in conto, nella settimana ‘corta’ che porterà poi alla riprova del Franchi con il Cagliari.
Di
Marco Pecorini