
Primo pareggio stagionale, ma è un pari che somiglia ad una vittoria. Fiorentina ancora in piena zona europea a braccetto di Roma e Juventus
Alla fine è arrivato anche il pareggio. Per la legge dei grandi numeri, era chiaro che prima o poi sarebbe arrivato. E quello colto in casa contro il Sassuolo è un pareggio che profuma di buono per la Fiorentina. Lo sappiamo, per mister Italiano il pareggio è sempre una vittoria mancata, ma quello contro la squadra di Dionisi è da accogliere con favore.
Andiamo con ordine. La Fiorentina la prepara come al solito: difesa altissima, quasi sulla linea mediana del campo. Un rischio, stavolta, un po’ più concreto di altre occasioni, visto il parco attaccanti a disposizione del Sassuolo. Eppure la Fiorentina non si snatura. Bella la prima mezzora, ricca di spunti tecnici e tattici, con un filo di frenesia in entrambe le squadre. C’è l’impressione che possa accadere di tutto. Ed infatti sarà così. Prima il diagonale di Scamacca, poi l’inserimento di Frattesi. La Fiorentina perde bussola e misure per pochi minuti e paga carissime le sue amnesie.
Il passivo avrebbe messo ko chiunque, ma non i ragazzi di Italiano, rabbiosi a testa bassa alla ricerca del gol per rientrare in partita. La parte finale del primo tempo è un tiro al bersaglio, con Consigli che si erge ad assoluto protagonista. Una, due, tre parate di livello assoluto, che salvano il Sassuolo e fanno presagire un pomeriggio stregato.
Nell’intervallo la Fiorentina si ricarica ed inizia la ripresa esattamente come aveva concluso la prima frazione di gioco. Testa bassa e pedalare, con lucidità ed un Saponara in più nel motore. Ci mette un quarto d’ora a riprendere la partita. Prima Vlahovic, su assist di Torreira, e poi lo stesso uruguaiano agguanta il Sassuolo. C’è la sensazione, forte, di poterla vincere, ma l’arbitro Serra espelle Biraghi per doppia ammonizione. Decisione che lascia un po’ perplessi. L’impressione è che per una partita di così alto livello tecnico servisse un arbitro diverso.
Il rosso al capitano viola chiude di fatto la partita, con le due squadre che capiscono di doversi accontentare, tanto che Italiano (a pochi minuti dal termine) toglie anche Vlahovic per inserire Igor. L’attaccante serbo (ormai ha agganciato Ronaldo a 33 gol in un anno solare, mercoledì può superarlo) non l’ha presa benissimo, ma è finito tutto sul campo. Il rapporto tra i due è solidissimo, non è certo una sostituzione a pochi minuti dal termine a metterlo in crisi.
Torreira il migliore, di gran lunga. Giocatore enorme nella sua piccola statura. La Fiorentina aveva bisogno di un calciatore con questa intelligenza tattica in mezzo al campo. Calciatore completo, furbo e veloce di pensiero. I dirigenti viola dovranno già pensare al riscatto in vista della prossima estate. D’accordo, i gol di Vlahovic sono fondamentali per vincere le partite, ma il faro della squadra al momento è proprio il piccolo uruguaiano.
Adesso il Verona, per chiudere al meglio un 2021 dai due volti. Di sofferenza nella prima parte, di soddisfazione nella seconda. L’arrivo di mister Italiano ha cambiato completamente volto alla Fiorentina, adesso finalmente si ammira sul campo una squadra vera. Serve la ciliegina sulla torta mercoledì sera al ‘Bentegodi’ e c’è da scommettere che Vlahovic e compagni ci proveranno con la stessa fame (impressionante) che si è vista ieri per larghi tratti di partita.

Di
Alessandro Latini