Un mese decisivo per la stagione viola: l’allenatore tra dubbi e infortuni, alla ricerca di leader senza il capitano Pezzella.
Da una parte il campionato e quel settimo (o sesto) posto indicato dalla proprietà. Dall’altra la Coppa Italia, via breve per la gloria. Che in questo caso rappresenterebbe anche il primo trofeo da 18 anni a questa parte. Quel che manca, ancora, nella gestione Della Valle. Parte così il periodo decisivo per la Fiorentina. Stefano Pioli, condottiero viola dall’animo umano, si ritrova così a fare i conti con un mese di fuoco nel quale dovrà fare a meno del suo capitano Pezzella. Così scrive La Repubblica.
LEADER. Un’assenza pesante, quella dell’argentino, non solo dal punto di vista tattico, ma anche in termini di carisma, supporto, temperamento. Per questo la prima mossa sarà quella di individuare un leader pro tempore che possa sostituire l’argentino nelle prossime settimane. Su tutti Federico Chiesa, che erediterà la fascia al braccio (con Benassi vice capitano) e che nonostante i suoi 21 anni, le voci di mercato e una valutazione destinata sempre più a lievitare, sta già trascinando i viola con l’esempio più concreto e importante: quello di non arrendersi mai, di dare tutto, di giocare per conquistare l’obiettivo tramite corsa, numeri, gol, assist.
INTESA. Da quando è arrivato Muriel, l’intesa è totale: 7 reti su 10 totali, tra campionato e coppa, Chiesa le ha realizzate nel 2019. Ovvero da quando al suo fianco si è ritrovato quel talento colombiano che gli ha aperto gli spazi e reso la vita più semplice. L’altro leader riconosciuto dallo spogliatoio è Veretout. Capitano senza fascia, silenzioso ma che incarna alla perfezione lo spirito della Fiorentina.
RILANCIO. Gli altri nodi da sciogliere, per Pioli, saranno sul fronte offensivo. Perché l’infortunio di Mirallas ha rimesso a centro dei pensieri il destino di Marko Pjaca. Uno che indossa la numero dieci ma solo in teoria, arrivato a Firenze per spaccare il mondo e finito ai margini scavalcato nelle gerarchie proprio dal belga. Che fare col croato? Le sue quotazioni sono inevitabilmente in ascesa e chissà che non possa trovare spazio già a Ferrara, anche dal primo minuto. E poi c’è Simeone, che non segna in campionato da due mesi e finito a sua volta in panchina dopo l’arrivo di Muriel. L’argentino cerca spazio mentre Pioli riflette e pensa a come trasformare i propri dubbi in certezze. Sul doppio cammino che porta all’Europa.
Di
Redazione LaViola.it