Per il danese chance da non fallire per nessun motivo. Fin qui non ha trovato grande spazio. All’andata debuttò prima di sparire per mesi
Contro il Chievo fece il suo debutto in maglia viola ed in Serie A, un girone fa. Poi tanta panchina, un infortunio, e due sole gare da titolare, contro Empoli e Genoa a fine 2018. Qualcosa di buono fatto intravedere, ma con tanti punti interrogativi. Pioli, infatti, gli ha quasi sempre preferito Edimilson, che non ha certo brillato. Eppure il danese era arrivato a fine estate con tanti elogi, a parole, sia da parte di chi lo ha portato in viola che da parte dello stesso tecnico gigliato. E non solo a parole, perché l’investimento fatto per acquistare il suo cartellino è stato piuttosto importante, visti i quasi 4 milioni investiti dalla Fiorentina per prenderlo dal Brondby.
Per lui c’era un compito importante e pesante: diventare il nuovo Badelj. Ma fin qui non è ancora riuscito a far capire neanche se sia un calciatore all’altezza o meno di poter continuare a vestire la maglia della Fiorentina. Giovane, ma non giovanissimo, classe 1994. Ed in prospettiva, per quel reparto, lo stesso Corvino si è già cautelato con Traoré e lo sta facendo anche con Zurkowski. E per Norgaard è arrivato il momento di dimostrare di potersi giocare le sue carte.
Se per Norgaard ci sia nella Fiorentina del futuro ancora spazio e chances toccherà a lui stesso dimostrarlo. Intanto, in quella del presente, potrebbe trovarne già a Verona domenica contro il Chievo, visto che sarà assente Edimilson per squalifica. Occasione, per lui, da non fallire per nessun motivo.

Di
Gianluca Bigiotti