Un ko su due in media dal 2018/2019 contro le squadre che vengono dalla B. Prandelli non è riuscito ad invertire il trend
Avrebbe voluto vedere una Fiorentina coraggiosa, invece a preoccupare Cesare Prandelli, al bis sulla panchina viola nel nuovo corso targato Commisso, è stata «la fragilità». «Non è un problema di numeri – ha spiegato il tecnico -, il fatto è che alla prima difficoltà ci siamo persi. Dobbiamo trasformarci in un gruppo, in un tutt’uno di pensieri, altrimenti ognuno risponde per conto proprio e se non hai spirito di squadra diventa complicatissimo. Ci saranno discussioni aperte, sincere: i giocatori si sono resi conto delle difficoltà, cercheremo di capire come migliorare. Sono molto deluso e amareggiato: c’è tanto, veramente tanto da lavorare». Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
TREND. Il suo ritorno alla guida della Fiorentina 3843 giorni dopo l’ultima volta, dieci anni fa, avrebbe voluto disegnarlo diversamente. Era dalla stagione successiva al suo addio (la 2010-11) che i viola non raccoglievano 8 punti nelle prime 8 giornate: c’è da invertire il trend il prima possibile, anche per rimettere a distanza di sicurezza la zona caldissima della classifica. Quel che è certo è che, contro le neo-promosse, già dal campionato 2018/19, le difficoltà della Fiorentina sono sempre venute a galla con una certa frequenza: su 14 gare giocate contro ex regine cadette, la Fiorentina ne ha perse 7, in pratica una su due (la passata stagione, l’unico successo è stato col Lecce, in luglio, nella coda del campionato). C’è poi da risolvere il problema del gol: adesso il digiuno dura da 309 minuti, l’ultimo a trovarlo (in campionato) è stato Castrovilli con l’Udinese. Poi il vuoto.