Il presidente dell’Associazione Italiana Allenatori ha parlato del nuovo tecnico viola
«Gattuso è un allenatore importante, conosce il calcio e ha personalità. Stavolta la Fiorentina non si è accontentata e ha preso uno dei migliori tra quelli che ci sono oggi in Italia». L’investitura è da prendere sul serio visto che arriva da Renzo Ulivieri, 80 anni, presidente dell’Assoallenatori e quindi «maestro» di Rino sui banchi di Coverciano, dove si è «laureato» nel 2014. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
Ulivieri, lo ha sentito dopo la firma con la Fiorentina?
«Ancora no, però lo farò di sicuro nei prossimi giorni».
Almeno potrà dargli qualche consiglio…
«Giovanotto, mi sa che ha sbagliato persona».
In che senso?
«Consigli a Gattuso non credo di poterne dare, sa da sé quello che deve fare e lo ha dimostrato. Anche a Napoli: ha visto come giocava la squadra?».
Nemmeno una dritta?
«Ormai sa come deve comportarsi in ogni situazione, è grande e cammina da solo, i consigli si danno soltanto ai ragazzi».
E Gattuso è stato uno dei ragazzi, anzi dei suoi «figli» come chiama lei tutti quelli che passano da Coverciano.
«Me lo ricordo durante il corso, dopo qualche titubanza iniziale verso lo studio si è messo sotto coi libri ed è diventato un allenatore preparato, di alto livello. Lo si è visto nelle ultime esperienze al Milan e al Napoli, in entrambe le occasioni Gattuso ha sfiorato di un soffio la qualificazione in Champions League. Vale per lui e per il suo staff. Anche se allora mi colpì un’altra cosa».
Cosa?
«Aveva un animo grande. Oggi si dice così di tanta gente però nel caso di Rino è la verità. A Coverciano, oltre ad un ex calciatore di successo e un aspirante tecnico, c’era una bella persona, un uomo generoso».
Insomma, è contento che sia arrivato alla Fiorentina.
«Sì, perché è uno capace e che ha già fatto un suo “tirocinio” e acquisito esperienza, sia in Italia che all’estero. La Fiorentina lo prende nel momento migliore: avrà un allenatore di gran lunga superiore rispetto a un anno fa. Un tecnico cresce di più nelle stagioni difficili — e quella al Napoli lo è stata — rispetto a quando vince uno scudetto. Comunque mi permetta una battuta: sono un tifoso di Gattuso, ma soprattutto della Fiorentina e lo sarei anche se non fosse arrivato lui».
Una gavetta come quella del nuovo tecnico viola — che ha allenato pure in C, al Pisa, in Grecia e nelle giovanili del Milan prima di arrivare in serie A — è ciò che consiglia ai calciatori che vogliono sedersi in panchina?
«C’è chi decide di partire senza gavetta e riesce comunque a fare bene, ma noi suggeriamo a tutti di allenare un paio d’anni nel settore giovanile prima di passare ai grandi, così da tramutare le conoscenze nell’atto pratico. Questo vale per tutti, perché non basta essere stato un calciatore di serie A per saper allenare e, viceversa, ci sono allenatori in gamba che non hanno giocato ai massimi livelli. In questo Gattuso ha dimostrato umiltà».
Pensa che su di lui ci siano stati pregiudizi per il tipo di giocatore che è stato?
«I pregiudizi sono sempre delle bischerate, quindi se ci sono stati non avevano alcun valore. Ha confermato di avere diverse idee interessanti».
Come crede che dovrebbe approcciarsi alla piazza di Firenze?
«Ormai la pressione c’è dovunque, nonostante ogni città mantenga le sue caratteristiche. Dicono che Firenze è una piazza particolare, ma vai a Napoli o Roma e te ne accorgi. Credo che qua ci sia un po’ di spirito in più, inteso come ironia. Si viene coinvolti e bisogna saper stare al gioco, è così anche a Bologna».
Dopo le ultime delusioni c’è forte attesa: è un rischio?
«No, calma, non si possono avere troppe aspettative. Se è venuto qui è perché è convinto di fare bene ma non dimentichiamoci che nelle ultime due annate ci siamo abbracciati ed eravamo felici per la salvezza. Spero che almeno ci salvi da questo tipo di abbracci».
La rosa dove va migliorata?
«È mancata la tecnica, c’erano dei limiti evidenti che vanno corretti per migliorare la squadra. In che modo dovrà dirlo Gattuso, sicuramente sia con Iachini che con Prandelli questa carenza è parsa evidente».
Di
Redazione LaViola.it