L’ex tecnico e presidente dell’assoallenatori Renzo Ulivieri si racconta alla rosea, citando anche alcune esperienze viola
Parla così l’ex tecnico e presidente dell’assoallenatori Renzo Ulivieri alla Gazzetta Dello Sport: “Giochicchiavo, ero difensore, ma andavo a due all’ora. Ero un ragazzino quando alla Fiorentina arrivò Hidegkuti, il campione ungherese. Gli stavo sempre appresso, lo studiavo: volevo sapere tutto, avevo già capito il mio destino”.
VIAREGGIO. “Finale del Torneo di Viareggio con la Fiorentina. Entra Domenichini, che oggi fa il 2° di Spalletti. Al primo pallone che tocca fa gol. Mi guarda e mi fa: hai visto? Bisogna capirli, i calciatori…”.
RIMPIANTI. “Legati al calcio ne ho due. Il primo: non aver fatto debuttare in A Giovannino Bosi, un ragazzo d’oro che stava con me a Bologna in B. Il secondo: non aver capito Morfeo. Ero al Cagliari e dissi che si poteva cedere. Lui andò a Verona e fece il fenomeno. Qualche tempo dopo incrocio Prandelli. E gli faccio: ma come hai fatto a far giocare così bene Morfeo? E lui: Renzo, perché ho usato un sistema di gioco che tu non conosci, il 10+1. Vabbè, gli metto una mano sulla spalla e gli fo’: Cesare fermati qua, se no mi spieghi anche il 9+2”.
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Redazione LaViola.it