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Tuttosport: il Toro di Cairo è sempre una pena. Zero pericoli, la festa è tutta per i viola

Dura analisi del quotidiano di Torino sui granata. Belotti e Sanabria non combinano praticamente niente, stravincono Vlahovic e Gonzalez

‘Il Toro di Cairo è sempre una pena’, titola stamani Tuttosport. Le sconfitte nell’era Cairo contro la Fiorentina salgono a 13, a fronte di 3 vittorie. «Servirà un’impresa allucinante per migliorare le ultime due annate», diceva Juric alla vigilia, attaccando la società per un’austerity che «è legittima», ma che al momento di firmare il contratto non era stata ipotizzata, dal presidente o dal responsabile dell’area tecnica granata. Attacchi ulteriormente rincarati dopo la partita ma che – come ha amaramente rimarcato il tecnico – non hanno prodotto nella società alcuna reazione apprezzabile.

ZERO PERICOLI. Il primo tiro in porta per il Torino è arrivato a due minuti dal novantesimo, con Verdi che ha accorciato le distanze sfruttando un assist di Lukic (colossale, nella circostanza, l’errore di Duncan, che tocca molle per Maleh – pure non incolpevole – favorendo l’interdizione del serbo). Il Torino fin dall’inizio dà la sensazione di poter crollare da un momento all’altro. La sintesi di tutto nei pericoli creati da Belotti (zero spaccato, ma non riceve un pallone giocabile) o Sanabria (due tiri rimpallati da Quarta e Pulgar nella ripresa). A stravincere il duello tra attaccanti sono i viola: Gonzalez spacca la partita con una serie di discese e con la rete del vantaggio, a fronte di una difesa che si apre in maniera inquietante, Vlahovic salendo in cielo di testa trova il suo primo gol contro il Torino (al sesto tentativo).

VERDI. La risposta del Toro è tutta nel gol di Verdi. Una rete che regala un sottilissimo filo di speranza ai granata, ma la squadra di Juric non ha il tempo, né le forze per tentare il miracolo del pari. Che sarebbe stato immeritato ma benedetto, per un tecnico che arriva alla sosta con nessun punto in classifica, un mercato in alto mare, e soprattutto un dichiarato scollamento dalle “strategie” societarie.

FESTA AL FRANCHI. La festa è tutta per Firenze, che torna a colorare lo stadio, nonché ad applaudire, minuto 13 del primo tempo, Davide Astori. Un tributo toccante in sé, e perché un Franchi pulsante mancava da troppo tempo. Il Grande Torino chissà se e quando: se, grazie al mini abbonamento proposto a prezzi scontati (Salernitana, Lazio e Juve), tra due settimane salirà il numero di spettatori rispetto ai 3.475 presenti per la sfida contro l’Atalanta, non sarà certo per un rinnovato entusiasmo. 

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