Sette punti nelle ultime tre gare, i gol arrivati in zona Cesarini (o come abbiamo ribattezzato in questi giorni la zona Kalinic), una difesa rimasta imbattuta per tre gare di fila, come non succedeva dal Settembre 2015. Il “Patto per l’Europa”, ultimo armistizio siglato tra le tre componenti squadra-società e allenatore prima della resa di giugno, sta dando i suoi frutti. Magari poco nella forma, viste le prestazioni, ma molto nella sostanza, visti i punti ottenuti.
“Il Patto per l’Europa” è la voglia di chiudere, dignitosamente e nel miglior modo possibile, una stagione di continui rimandi, di distacchi, vissuta sin dall’inizio con l’attesa che tutto finisse. Contratti, opzioni di rinnovi e cicli compresi. Una stagione che, probabilmente, non è mai entrata nel vivo fino a adesso e che tutti speriamo possa regalare un finale in crescendo.
Ma al di là delle speranze, di dichiarazioni rivolte al presente, lo sguardo un po’ di tutti è rivolto al futuro e a quella che sarà, con ogni probabilità, una rivoluzione. Completa o in parte, totale o soltanto marginale, lo dirà il tempo e il numero di operazioni. Fatto sta che la litania della fine di un nuovo ciclo e l’inizio di un altro è un qualcosa di concreto, a partire dal timone(l’allenatore), per finire soprattutto alla rosa. E, partendo proprio da quest’ultimo punto, proviamo a delineare alcuni nomi spendibili per giugno, reparto per reparto.
In porta la rivoluzione sarà quasi automatica, o comunque meno catastrofica che altrove. Tatarusanu verrà messo sul mercato in cerca di una buona offerta. Sportiello diventerà il titolare, magari con la speranza di vederlo all’opera già in alcune di queste ultime uscite. Dragowski sarà pronto per fare il secondo, sicuramente con una considerazione e un minutaggio superiore (e ce ne vuole poco) rispetto a questa stagione.
Il vento di cambiamento si sentirà soprattutto in difesa dove l’unica conferma è quella di Davide Astori. Al difensore italiano si può aggiungere un’altra possibilità per Salcedo, che verrà riscattato a 3 milioni. Con un anno di esperienza in più in Italia il difensore messicano potrebbe sicuramente migliorare il suo rendimento. Poi, detto dei saluti a Gonzalo-De Maio-Milic e Maxi e probabilmente anche a Tomovic, bisognerà intervenire in maniera forte e robusta: sia nei titolari, che nelle alternative.
Milenkovic è un’operazione ben avviata, con un investimento importante. Insieme al difensore serbo, ma rimanendo in Serie A, occhio a Wesley Hoedt della Lazio: Corvino lo aveva già sondato a gennaio, quando l’olandese faceva fatica a giocare con Simone Inzaghi. Lotito, che lo ha acquistato due estati fa dall’AZ per poco più di un milione, spara alto, ma la sensazione è che la sua esperienza nella capitale possa essere conclusa. Classe 1994, quindi giovane anagraficamente ma comunque conoscitore della Serie A.
Innesti che riguarderanno soprattutto le corsie: a destra tornerà dal prestito Diks, in attesa poi delle valutazioni sui giovani Venuti e Setola. A sinistra occorre un titolare, con Laxalt del Genoa che potrebbe essere un nome giusto.
A centrocampo l’intoccabile è Vecino, poi tante situazioni da chiarire. A cominciare da Badelj per la clamorosa indiscrezione di contatti per il rinnovo è stata rispedita al mittente dalle solite parole in direzione ostinata e contraria dell’agente. Cristoforo è uno dei riscatti obbligatori da esercitare, mentre Carlos Sanchez, riscattato sulla base delle presenze, giocando nel suo ruolo naturale potrebbe essere confermato. Borja Valero poi è un capitolo a parte: per il todocampista non c’è futuro oltre Firenze, per la Fiorentina non c’è una situazione di incedibiità.
Le fantasie maggiori coinvolgono però l’attacco, da dove partiranno gran parte delle operazioni estive: Bernardeschi, in attesa dell’incontro per il rinnovo, è la pietra miliare su cui impostare la trequarti. La Fiorentina vuole trattenerlo almeno per un’altra stagione, respingendo le sirene dell’Inter e della Juventus. Il piano B si chiama Domenico Berardi, ma il suo arrivo a Firenze è legato a una partenza del numero 10 di Carrara e magari a un arrivo di Di Francesco in panchina.
Insieme a Berna gli altri due tasselli certi del mosaico sono Saponara e Federico Chiesa.
Ilicic è sul mercato: uno dei giocatori in poche parole, da cui ci si immagina di fare cassa. Tello può essere riscattato per una cifra vicina ai 5,5 milioni, ma la sua esperienza a Firenze potrebbe anche terminare con la fine dell’epopea Sousa.
Il grande nodo però è Kalinic: clausola da 50 milioni e diverse richieste dalla Premier, oltre che dalla Bundesliga. Con la partenza del croato il ventaglio di sostituti resta apertissimo: Da Destro(grande pallino di Corvino), alla scommessa Nestorovski, acquistabile a una cifra giusta. Oppure in caso di grandi esborsi i nomi sono quelli di Muriel, Simeone o Defrel. Tutti profili giovani, ma con uno score di rispetto in Serie A.
Babacar, poi, dovrà capire che fare da grande, se recitare un ruolo da protagonista o continuare a essere parte del cast.

Di
Duccio Mazzoni