Il nuovo numero uno degli arbitri italiani, eletto al posto di Nicchi, parla del rinnovamento della categoria e degli obiettivi
Il nuovo presidente dell’Aia, Alfredo Trentalange, parla così a La Gazzetta dello Sport: «Era importante la condivisione, l’idea della trasparenza su cui bisogna lavorare, di una comunicazione nuova, della tecnologia e del contatto con la base».
OBIETTIVI. «Indubbiamente la prima cosa a cui tengo e alla quale voglio lavorare da subito è la creazione di un tavolo dei presidenti di sezione, in cui uno al fianco dell’altro si condividano le problematiche e i bisogni della base e dei territori. Perché bisogna partire dal problema che è quello del reclutamento, e dalla necessità di una svolta sulla formazione. È sia l’alfa che l’omega. E poi serve uno stile di comunicazione diretto oltre alla necessità che tutti gli organi tecnici parlino la stessa lingua».
COMUNICAZIONE. Gli arbitri parleranno di più? «Dobbiamo farlo. Sarà una cosa naturale, anche con i mass media, e sarà un rapporto reciproco, nel rispetto dei ruoli, con le metodologie appropriate. Ma dobbiamo assolutamente adeguarci a una comunicazione più efficace e più aperta».

Di
Redazione LaViola.it