Fino all’Udinese la Fiorentina segnava sempre per prima, dopo la sosta il primo gol lo segnano gli avversari. L’approccio alle partite è diventato un problema
Vi ricordate la Fiorentina che approcciava bene alle partite, segnando sempre per prima e distinguendosi per aggressività e convinzione fin dal primo minuto? Quella Fiorentina sembra già non esserci più. Eppure non stiamo parlando della squadra di un girone addietro, ma di quella che spiazzava le big della Serie A per il suo atteggiamento giusto un mese e mezzo fa.
COME ERAVAMO. Se infatti torniamo all’inizio del campionato, la Fiorentina nelle prime sette giornate (quelle precedenti alla seconda sosta stagionale per le nazionali) era passata in vantaggio in cinque occasioni (e in una la partita è finita 0-0), realizzando quattro gol nei primi tempi. Ma non si parla solo di numeri: salvo la brutta partita col Genoa, i viola erano sempre scesi in campo con il giusto atteggiamento, sfoderando ottimi primi tempi e mostrando casomai qualche difficoltà nella gestione delle riprese.
Stiamo parlando della partita col Napoli, in cui i viola hanno messo in difficoltà più volte i partenopei prima di subirne la rimonta, condizionata dal colossale errore arbitrale di Massa e Valeri. Lo stesso è accaduto con la Juventus, quando i viola sono apparsi in palla fin dal 1′, e con l’Atalanta, quando la Fiorentina ha chiuso il primo tempo meritatamente in vantaggio per poi farsi rimontare due gol nel finale. Fino al Milan, altra partita approcciata molto bene dagli uomini di Montella e controllata ancor meglio. Le prime avvisaglie si erano viste con l’Udinese, in una partita sbloccata nel secondo tempo su palla inattiva, ma l’atteggiamento molto guardingo dell’avversario faceva pensare che fosse solo un caso isolato.
COME SIAMO OGGI. Invece, dopo la sosta si è assistito ad una vera e propria inversione di tendenza. Male l’inizio di partita col Brescia, dove la Fiorentina è stata salvata dal Var che ha annullato il gol di Aye per mano di Tonali; così così l’approccio alla sfida con la Lazio, con i viola che ballavano pericolosamente sulle ripartenze dei biancocelesti. Soprattutto, dalla Lazio in poi la Fiorentina è sempre passata in svantaggio e quasi mai è riuscita a ribaltare la sfida.
Brescia, Lazio, Sassuolo, Parma e Cagliari. Tutte partite in cui la Fiorentina ha approcciato male alla gara. Tutte partite in cui ha subito gol per prima (salvo col Brescia, ma la sfida è terminata a reti inviolate). In questi cinque incontri i viola hanno segnato solo una rete nei primi tempi.
In alcuni casi nel secondo tempo si è visto qualcosa di meglio, come con Brescia, Parma e Sassuolo (unica occasione in cui la Fiorentina ha vinto in rimonta). Con la Lazio la reazione gigliata si è vista poco dopo il gol subito al 22′. A Cagliari, invece, in cui i viola la luce non l’hanno mai accesa, avendo un sussulto d’orgoglio solo nel finale, quando i sardi avevano ormai staccato la spina sul 5-0.
RECUPERARE MENTALITÀ AGGRESSIVA. Un’inversione di tendenza che deve preoccupare mister Montella. Al rientro dalla sosta occorre per prima cosa ritrovare quell’atteggiamento aggressivo che la Fiorentina manifestava fin dal primo istante in cui scendeva in campo. Non è detto che basti, ma i viola solo qualche settimana fa avevano dimostrato di possedere ben più carattere.
Di
Marco Zanini