Editoriali

Tre settimane al ritiro: che Fiorentina sarà? Pradè, quasi 50 giocatori da gestire. Aspettando i primi rinforzi

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Da sciogliere le situazioni Bonaventura-Castrovilli, ma Palladino rischia di partire senza centrocampo e attacco. E ad agosto si farà subito sul serio

Premessa necessaria: il mercato deve ancora iniziare. E in Italia, così come in Europa, pochissime squadre si stanno muovendo in maniera ufficiale. Tanti contatti, idee, sondaggi, proposte da parte dei procuratori. Ma la sessione estiva deve ancora entrare nel vivo. Normale, per di più con un Europeo di mezzo che è appena iniziato. E allora sì, anche in casa Fiorentina è il tempo dell’attesa, dei confronti allenatore-società, di piani A, piani B e piani C per i vari ruoli. Una rosa forse non da rivoluzionare, ma da rafforzare sicuramente parecchio dalla cintola in su. Numericamente e qualitativamente, specie se la parola d’ordine, come hanno ribadito i dirigente, è ‘ambizione’.

PROGRAMMAZIONE. Scelte da condividere con l’allenatore, secondo le idee e i piani tattici di Raffaele Palladino. La strada è chiara, anche se innanzitutto ci sarà da capire quale sarà il ‘vestito’ principale della nuova Fiorentina, se 4-2-3-1 o 3-4-2-1. Sarà senz’altro una squadra ‘camaleontica’, meno ‘dogmatica’ rispetto al ciclo Italiano. Ma da una base si dovrà partire per allestire la rosa. Se servirà un centrale in più, se gli esterni saranno ancora fondamentali o andranno ricercati giocatori più bravi negli spazi centrali e stretti. Ma l’ambizione andrà perseguita alzando la qualità, anticipando la concorrenza con forza economica ma anche con idee e programmazione. Quest’ultima, secondo proprietà e società, non è mai mancata, e allora restano tre settimane per capire intanto quale sarà la prima Fiorentina a disposizione di Palladino.

TRE SETTIMANE. Già, perché entro il 10 luglio è attesa la partenza del ritiro al Viola Park. Qualche giorno prima si ritroveranno allenatore e dirigenti, poi giocatori per visite e test atletici. Il 17 agosto partirà del resto il campionato, il 22 sarà già tempo di playoff di Conference. Insomma, come negli ultimi due anni, la partenza sarà di fuoco: cinque gare ravvicinate in tre settimane prima della sosta di inizio settembre, bisognerà arrivarci in buona condizione fisica e con una rosa già all’altezza. Il tempo, quindi, sembra tanto ma in realtà scorre in fretta. Intanto Pradè e i dirigenti dovranno prendere le prime decisioni, che riguardano Bonaventura e Castrovilli. C’è ancora margine per continuare insieme? I due giocatori rimarrebbero, in questi giorni sono previsti dei contatti ma non sarà facile trovare degli accordi su cifre al ribasso rispetto alle attuali, come da idea viola. Saranno però i primi snodi dell’estate viola.

LA PRIMA VIOLA DI PALLADINO. E così, dopo aver già salutato Arthur, Maxime Lopez, Belotti, Faraoni e di fatto anche Duncan (anche lui in scadenza, zero tracce di rinnovo ad ora), Pradè si troverà a dover gestire una 50ina di giocatori. Mica pochi. Di sicuro (al netto di eventuali offerte) saranno al Viola Park da metà luglio Terracciano, Christensen, Martinelli, Vannucchi, Dodo, Kayode, Ranieri, Comuzzo, Biraghi, Parisi, Mandragora, Infantino, Kouame, Sottil, Ikoné e Nzola, mentre qualche giorno più tardi torneranno i Nazionali, ovvero Milenkovic, Barak, Quarta e Gonzalez, mentre Beltran sarà in gruppo solo ad agosto inoltrato. Oltre a loro bisognerà capire se qualcuno tra Amrabat, Brekalo e Sabiri sarà aggregato alla squadra (ma in attesa del mercato potrebbero essere presenti tutti e tre), così come andranno prese delle scelte sui giovani: Niccolò Pierozzi, Bianco, Lucchesi, Amatucci e Distefano sembrano avere più chance di altri di andare al Viola Park, ma magari un’opportunità potrebbe esserci anche per qualcun altro, come Dalle Mura, Favasuli o Munteanu, mentre sono destinati a nuove destinazioni i vari Toci, Edoardo Pierozzi, Gentile, Fiorini, Egharevba, Dutu, Guidobaldi, Krastev, Agostinelli, Capasso e Ferrarini. Così come i fuori età della Primavera, ovvero Biagetti, Sene e Vigiani (dall’anno prossimo potranno ancora giocare i 2005).

IN MEZZO. Insomma, si vede bene come in difesa materiale per lavorare già ci sia, mentre tra centrocampo e fase offensiva mancherà parecchio al primo gruppo di Palladino. Forse anche per questo la società si sta concentrando soprattutto sulla mediana. Vranckx, ad esempio, è un profilo sul quale i viola si erano mossi con forza già la scorsa estate, e ora potrebbero tornare alla carica con rinnovata energia (anche se pure lui è adesso all’Europeo). Da Brescianini a Bondo, da Pobega a Benavidez, fino a Fausto Vera e allo svincolato Sensi, le idee in mezzo sono tante. Altre ovviamente non sono ancora uscite, soprattutto per i giocatori chiamati ad alzare il livello. Chissà, magari un nuovo tentativo potrà essere fatto per Lo Celso, di nuovo in partenza dal Tottenham. La speranza, che poi è anche quella di Palladino, è che per qualcuno il cerchio si possa stringere nel giro di tre settimane, così da avere forze fresche in ritiro.

DAVANTI. Tempistiche che riguardano anche l’attacco, perché Palladino rischia di partire con un reparto offensivo a dir poco spuntato, per di più con giocatori come Nzola e Ikoné che difficilmente potranno rientrare nel nuovo ciclo tecnico. Retegui piace ma a 30 milioni è effettivamente fuori mercato, per Pinamonti il Sassuolo chiede ancora 15 milioni, ma la Fiorentina ha bisogno di un giocatore in grado di far fare il salto di qualità. Lo ha detto chiaramente Pradè. Ecco perché, soprattutto, si guarda all’estero. È ovvio che piaccia uno come Sorloth, 26 nell’ultima stagione, vice-capocannoniere della Liga. Ma la Fiorentina ha la forza e la voglia per spendere 30-40 milioni per un 29enne? Servirebbe una bella inversione di tendenza rispetto al passato. En-Nesyri è più giovane di due anni, 67 gol nelle ultime quattro stagioni al Siviglia, ha struttura internazionale. Ma anche qui per meno di 20-25 milioni difficile prenderlo. La Fiorentina comunque guarda in questi campionati qui, così come in Belgio, in Francia e in Olanda (dove ad esempio uno come Pavlidis, pur pressato da vicino dal Benfica, è reduce da un’annata da 33 gol, per un totale di 80 reti e 27 assist nelle ultime tre stagioni con l’AZ Alkmaar). Servono idee più che nomi. Il curriculum (di gol) conta, ma ancor di più le caratteristiche e le prospettive che può dare un giocatore in un sistema di gioco come quello di Palladino. Firenze aspetta, fra tre settimane si riparte.

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