La Fiorentina soffre nel primo tempo ma passa avanti, poi nella ripresa è brava a far giocare poco il Verona e porta a casa tre punti pesantissimi
Tanta sofferenza, ma alla fine contro l’Hellas Verona arrivano i tre punti. Che sono l’unica cosa che conta per una Fiorentina in piena lotta salvezza e alle prese con un calendario complicato nel finale di stagione. La Fiorentina vince giocando male, forse nell’arco dei 90′ anche peggio della sconfitta subita pochi giorni addietro col Sassuolo. Tuttavia, a differenza del match coi neroverdi, non si scioglie nel finale e dal Bentegodi arriva una boccata d’ossigeno non indifferente.
E dire che la partita non era iniziata al meglio. L’approccio molle e impaurito faceva presagire all’ennesima serata horror di questa stagione. Nei primi minuti si è visto tanto catenaccio eppure tanta sofferenza in fase difensiva, soprattutto sulla zona destra della retroguardia gigliata, oltre alla preoccupante tendenza dei giocatori del Verona ad arrivare sempre prima sul pallone. Nella prima mezzora l’unico ‘schema’ della Fiorentina era quello di cercare Vlahovic con una palla alta. Invece, qualche buona ripartenza ha iniziato a infondere un pizzico di coraggio nel cuore dei calciatori gigliati e nel finale di frazione è arrivato il calcio di rigore realizzato dal migliore in campo Vlahovic.
Ecco, di Vlahovic bisogna ancora parlare, perché la sua crescita nell’ultimo mese e mezzo è ancora più evidente e va oltre alle doti realizzative. Il serbo classe 2000 è infatti cresciuto sotto tutti gli aspetti. Vlahovic ora riesce a difendere gran parte dei palloni che gli arrivano, lotta (a volte anche troppo) coi difensori avversari vincendo tanti duelli ed è molto più lucido nelle scelte. A Verona è arrivata un’altra grande prestazione, spesso da solo contro tutti, coronata dal sedicesimo centro in campionato. Un talento ormai esploso da tentare di preservare in ogni modo.
Nella ripresa la Fiorentina ha fatto di tutto per spezzare il gioco e rompere il ritmo al Verona, spesso riuscendo nell’intento. Lo 0-2 di Caceres sembrava far presagire a un finale di partita tranquillo, ma cinque minuti dopo è arrivato il gol di Salcedo che ha fatto tornare i fantasmi. Tuttavia i viola, seppur impauriti, nel finale non hanno rischiato più di tanto, portando a casa tre punti che li proiettano al tredicesimo posto in classifica, nuovamente a +8 sulla terzultima in attesa delle sfide di domani.
Come detto, non è tutto oro quel che luccica: la Fiorentina soprattutto nella prima frazione ha subito le imbucate da parte di esterni e centrocampisti gialloblù. Dragowski ci ha messo una pezza in almeno due occasioni (fenomenale su Lasagna). Ma la squadra di Iachini ha comunque sofferto meno del solito in fase difensiva, riuscendo a tamponare le velleità dell’avversario in un finale di gara che poteva tramutarsi in un incubo. E qualche singolo a sprazzi si è visto. Venuti ha salvato un gol sulla linea e con una bella giocata ha dato il là all’azione che ha portato al rigore; Bonaventura se l’è procurato e si è confermato pericoloso in area di rigore; Caceres ancora una volta si è rivelato prezioso sulle palle inattive; Amrabat dopo un brutto primo tempo ha finito la partita in crescendo.
C’è ancora tanto lavoro da fare per conquistare la salvezza, ma oggi è finalmente arrivato il risultato pieno. Tre punti conquistati anche in maniera ‘sporca’, ma va bene così. In un momento così complicato, ci prendiamo anche il secondo tempo dei viola, interpretato con la chiara volontà di non far giocare l’avversario.
La Fiorentina resta in silenzio stampa e in ritiro, in modo da concentrarsi al meglio in vista della supersfida di domenica contro la rivale di sempre, la Juventus. Una sfida a cui Ribery e compagni arriveranno più tranquilli e con qualche motivazione extra, visto il caos che sta circondando la vicenda Superlega.
Di
Marco Zanini