Beppe si gioca il futuro in 12 partite: salvarsi e fare un calcio più propositivo, la doppia sfida. Con un Franck in più
Dodici partite in una quarantina di giorni. Tutto condizionato al Coronavirus, ovviamente, e all’eventualità di una nuova positività in corsa che tiene ancora in scacco tutto il pallone italiano. Ma tant’è, si prova a ripartire, e oggi sarà deciso anche il calendario che dal 20 giugno darà il nuovo calcio d’inizio al campionato. Prima, il 13 e il 17 giugno, si giocheranno le gare di coppa Italia, mentre la Fiorentina dovrebbe tornare in campo il 20-21 giugno o, se si ripartirà dai recuperi, il 23-24 giugno. Si ripartirà da Fiorentina-Brescia, al Franchi. Tre mesi e mezzo dopo quell’Udinese-Fiorentina 0-0.
Quella partita di Udine, senza tifosi e con uno ‘spettacolo grigio’ in campo, sembra un lontano ricordo. La Fiorentina ripartirà dai 30 punti conquistati in 26 partite (13 in 9 gare con Iachini), al 13° posto in classifica. Lecce e Genoa appaiate al terz’ultimo posto sono a quota 25 punti, quindi a distanza non così importante per ritenersi fuori dalla lotta salvezza. È così che, dopo due mesi di isolamento e un mesetto di allenamenti (ma senza amichevoli), la Fiorentina dovrà subito tornare ‘con la testa’ all’obiettivo. Quello per cui stava lottando fino ad inizio marzo: salvarsi in anticipo, gettando le basi per la nuova stagione. Lavoro duro per Iachini, che si giocherà tutto in 12 gare ravvicinate con una preparazione fisica anomala e condizioni ambientali del tutto eccezionali. Le doppie sedute di Beppe sono già iniziate, così come le prove tattiche: ‘Lavoro, lavoro, lavoro’ resta il mantra dell’allenatore viola.
Una sfida speciale per lo Iachini professionista e tifoso viola, ma dalla sua parte tra 20 giorni avrà un’arma in più: Franck Ribery. “Ribery è in una condizione fisica e psicologica di altissimo livello, ha voglia di ripartire più degli altri”, ha confidato Pradè qualche giorno fa. L’infortunio alla caviglia sembra un lontano ricordo, da professionista si è allenato duramente in Germania e anche in questi giorni a Firenze. Servirà un po’ di rodaggio, è normale, perché non ci saranno amichevoli per testare la risposta in partita prima del campionato, ma con il campione francese a pieno regime Iachini avrà un bel vantaggio. Vantaggio che non aveva avuto al suo arrivo a Firenze: Ribery era già ai box a fine dicembre, e Beppe in fin dei conti sta iniziando in questi giorni a conoscerlo sul campo. Ma già da tempo aveva studiato delle novità per la sua Fiorentina.
Perché con Ribery è chiaro che il 3-5-2 piuttosto bloccato visto fino a marzo potrebbe cambiare. Magari con Franck trequartista a tutto campo come faceva con Montella, oppure esterno in un tridente. Varie idee che Iachini può finalmente ora provare sul campo, insieme al lavoro sulla condizione fisica. Le doppie sedute di questi giorni servono anche a questo, a ritrovare automatismi e alchimie. Oltre che a provare schemi e novità tattiche. Senz’altro, finché la Fiorentina resterà invischiata nella lotta per non retrocedere, prevarrà l’equilibrio di squadra, ma presto potremmo vedere una Viola più fantasiosa rispetto a quella ‘rigida’ della prima parte di stagione. Del resto, è quanto richiesto anche in proiezione futura, per una Fiorentina che dovrà tornare a fare un bel calcio e, l’anno prossimo, lottare per l’Europa. Anche il tecnico insomma dovrà dimostrare di poter dare la sua impronta in questo senso.
Magari puntando sul tridente offensivo. Con gli esterni larghi, oppure con un trequartista (appunto Ribery, ma anche Castrovilli in alternativa). Un assetto visto solo in alcuni spezzoni in corso d’opera nelle prime 11 gare con Iachini, sia per la ricerca prioritaria di equilibrio in campo, sia perché, eventualmente, sarebbero mancati ricambi offensivi in panchina. Adesso però, con il rientro di Ribery e quello progressivo di Kouame, e con un Sottil che scalpita, davanti – insieme a Chiesa, Cutrone e Vlahovic – di carte a disposizione il tecnico viola ne ha e come (in più c’è anche Ghezzal). Anche nell’ottica di un turnover necessario nelle tante partite ravvicinate. Dal 4-3-3 al 3-4-1-2, fino al 4-3-1-2: tante soluzioni per cambiare la Fiorentina.
E servirà sicuramente il supporto di tutti. Con l’introduzione delle cinque sostituzioni, e per evitare infortuni, ci sarà da aspettarsi tante formazioni diverse di partita in partita. Così l’apporto di quelle che erano ‘seconde linee’ diventerà fondamentale. Da Igor a Benassi, da Ceccherini a Sottil, fino a Badelj, Agudelo, Ghezzal e al dualismo Vlahovic-Cutrone: ci sarà più spazio per chi spesso rimaneva fuori, ma serviranno risposte positive. Perché si entrerà subito nel vivo.
Di
Marco Pecorini