Editoriali

Tre fronti aperti per sognare. Benedetta sosta… oppure no. Ricaricare le batterie e alimentare l’entusiasmo, con tutte le incognite del caso (Nico su tutti)

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Pro e contro della sosta per le Nazionali, l’argentino tornerà a ridosso della sfida contro l’Inter. Tour de force fino ad inizio maggio, ma si spera anche di più

Arrivata alla fine del ciclo di ferro in riserva di energie ma anche con la sicurezza di chi è consapevole di essere una squadra matura, solida e finalmente cinica. La Fiorentina va alla sosta con sette vittorie di fila, otto nelle ultime nove gare nel giro di 32 giorni. Una formazione, quella di Italiano, che stupisce nella sua metamorfosi. Non soltanto per le prove di forza europee, con le goleade a Braga e Sivasspor che l’hanno eletta ad un ruolo di possibile favorita nella fase finale di Conference, ma anche per come in campionato sta riuscendo a recuperare punti e posizioni. Non venendo distratta dagli impegni internazionali. Contro il Verona, gara della svolta, la Fiorentina ha vinto 3-0 in trasferta. A Cremona, gara trappola contro chi si giocava la salvezza, è arrivato un successo senza discussioni. Contro il Lecce, squadra aggressiva contro la quale i viola avevano un solo allenamento nelle gambe al termine del lungo tour de force, è stata vittoria di misura, ma anche qui con sicurezza quasi disarmante.

PROVA DI MATURITA’. Già, quasi disarmante per una squadra come la Fiorentina, che in stagione, ma anche lo scorso anno, aveva pagato parecchio le sfide in cui era logico aspettarsi un calo di tensione. Di concentrazione. Di motivazioni. Invece contro il Lecce i viola hanno ribattuto colpo su colpo, a volte allentando sì i ritmi ma mai giocando con sufficienza e superficialità. Quelle partite, spesso, la Fiorentina non le ha vinte. E invece sono arrivati tre punti che prospettano una classifica che, anche in campionato, torna a farsi interessante. Nono posto con Bologna e Torino (ma miglior differenza reti), -4 dalla Juventus settima (in attesa di capire se e come potrà cambiare la penalizzazione dei bianconeri) e -8 dall’Atalanta sesta. Quattro vittorie di fila che fanno 13 punti nelle ultime 5 gare (comprendendo anche il pari con l’Empoli): solo la Lazio ha fatto altrettanto, anche il super Napoli ha fatto un punto in meno (stessa cosa Juve e Sassuolo), mentre i viola hanno recuperato 5 punti sul Bologna, 6 sul Torino, 8 sul Monza, 9 sull’Atalanta. Insomma, il famoso filotto che tutti invocavano è finalmente arrivato.

RIMONTA. E allargando il discorso al girone di ritorno il trend resta più che positivo. Quattordici punti in 8 gare, 5° posto con il Bologna a -1 dalla Lazio 4°. I punti di ritardo rispetto alla 27° giornata di un anno fa sono ora 5, decisamente comprensibili visti gli impegni nelle coppe (in una stagione folle dal punto di vista del calendario per il Mondiale invernale) e le difficoltà di infortuni ma anche di gestione del triplo fronte nella prima fase di stagione. Insomma, i conti iniziano a tornare. La Fiorentina si ritroverà dal 1° di aprile, giorno della sfida contro l’Inter, in corsa sui tre fronti. È chiaro che le coppe, arrivati a questo punto, possano rappresentare la priorità (non è certo utopia la speranza di arrivare in fondo a Conference e Coppa Italia), ma certo è che anche il campionato avrà molto da dire con 11 giornate da giocare.

TUTTO D’UN FIATO. Si partirà, quindi, nell’anticipo di campionato contro i nerazzurri a San Siro. Poi, finalmente, l’andata di Coppa Italia a Cremona (5 aprile), quindi lo Spezia in casa in campionato (8 aprile, prima di Pasqua), il 13 aprile l’andata di Conference in Polonia con il Lech Poznan, il 16 l’Atalanta in casa (sarà scontro diretto per l’Europa?), il 20 il ritorno al Franchi con i polacchi, il 23 sfida a Monza, il 26 il ritorno di Coppa Italia con la Cremonese. Quindi la Samp ancora in casa (30 aprile), il turno infrasettimanale a Salerno (3 maggio) e la trasferta a Napoli il 7 maggio (sarà già campione d’Italia?). Un totale di 11 partite in 37 giorni. La speranza è che il tour de force possa continuare fino a giugno: le semifinali di Conference, eventualmente, sono in programma l’11 e il 18 maggio (eventuale andata in casa), in mezzo ai turni di campionato del 14 maggio (al Franchi con l’Udinese) e del 21 (a Torino con i granata). Il 24 maggio, invece, è fissata la finale di Coppa Italia a Roma: la speranza è di poter essere anche all’Olimpico, ovviamente. Prima di Fiorentina-Roma del 28 maggio. Ultima di campionato, poi, il 4 giugno in casa del Sassuolo, con la Fiorentina che avrebbe ‘addirittura’ una settimana per prepararla. Mentre la finalissima di Conference, a Praga, è fissata per il 7 giugno. Un sogno che giustamente la Fiorentina culla. Una mano dovrà darla anche la Lega Calcio, che nelle prossime ore dovrà delineare il calendario dei turni di aprile e maggio: non sempre la Fiorentina è stata tutelata, vedremo.

SOSTA BENEDETTA… O NO? Chiaro che quindi la sosta può essere considerata come ‘benedetta’. Per ricaricare le batterie, far alzare di condizione alcuni giocatori un po’ indietro, lavorare su alcuni concetti in vista della fase decisiva di stagione. Due settimane di allenamenti prima di due mesi in cui il lavoro al centro sportivo sarà cosa rara. D’altro canto, però, è senz’altro un peccato interrompere questa striscia vincente. Una striscia logorante sì dal punto di vista fisico, ma esaltante per il morale. Dovrà essere bravo Italiano, con il suo staff, a mantenere alta la tensione del gruppo, ma certo sapere che ci saranno subito impegni decisivi dal 1° di aprile (quando si ripartirà con un big match) difficilmente potrà far calare il ritmo dei viola. In ogni caso, fermarsi così è sempre un’incognita. Per tutti. La sosta Mondiale fa poco testo in questo senso: la Fiorentina interruppe la rimonta di novembre allora, ma perché si fermò per oltre un mese. Ora le cose sono diverse e gli obiettivi sono chiari e all’orizzonte.

I NAZIONALI. Saranno in sei i giocatori che non saranno a Firenze i prossimi giorni. Jovic e Milenkovic con la Serbia, Barak con la Repubblica Ceca, Kouame con la Costa d’Avorio, Amrabat con il Marocco e Gonzalez con l’Argentina. Ovviamente l’incognita maggiore è rappresentata proprio da Nico. Un giocatore finalmente ritrovato, in forma, mancato tremendamente nei primi mesi alla Fiorentina. In questi due anni dai viaggi in Nazionale è quasi sempre tornato stremato o, peggio ancora, acciaccato. Stavolta sarà impegnato con l’Albiceleste nella notte tra giovedì 23 e venerdì 24 marzo contro Panama, mentre nella notte tra lunedì 27 e martedì 28 contro Curacao, sempre in amichevole. Insomma, tornerà a Firenze verosimilmente mercoledì, allenandosi giovedì con la squadra. Molto a ridosso della sfida contro l’Inter. Martedì 28 in giornata rientreranno i serbi e Barak, mentre Amrabat il giorno dopo (sfiderà Brasile e Perù in amichevole). Chi resterà dovrà invece fare un lavoro specifico per un finale di stagione da vivere al massimo. In corsa sui tre fronti, sognando un trofeo.

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