Paulo Sousa dopo la sconfitta con i granata del Torino ha fulminato tutti con quel suo: «Io sono tranquillo…». Risparmiamo le battute del tipo: «Sapete cosa successe a Tranquillo?». Firenze, invece, tranquilla non lo è affatto. La Fiorentina assicura di essere sulla stessa lunghezza d’onda del suo allenatore, così almeno nell’alveo delle dichiarazioni ufficiali. In fondo, i punti devono ancora avere il conforto, dicono, della gara mancante, quella di Genova. Vero, ma è così sicura la società viola che contro i grifoni i viola faranno una passeggiata? No, però, assicurano dal club dei fratelli Della Valle, la squadra è in fase di costruzione e dovrebbe iniziare a crescere nelle prossime settimane. La sosta per gli impegni delle Nazionali, insomma, farà solo bene. Sarà così? Forse, rimane però anche il tempo di riflettere su quello che è stata la stagione fino ad adesso. Guardando cosa ha convinto e cosa no. Leggendo i numeri con attenzione, al di là delle dichiarazioni ottimistiche.
L’esame della classifica attuale con quella della stagione passata, la prima di Sousa, è inclemente. Aspettiamo a intervenire nella giungla dei numeri e limitiamoci solo a guardare le diverse posizioni in classifica della squadra viola. Un anno fa erano i giorni del sogno. Primi, dopo tanto tempo, con la città in ebollizione, felice, che guardava al futuro con i brividi sulla pelle. Oggi la stessa squadra, più o meno, è quattordicesima, certo con una gara in meno: in testa c’è la Juve con dieci punti in più, sei il Napoli, cinque Roma, Lazio e Chievo. Qualcuno, maliziosamente dice, che è meglio guardarsi le spalle. Già, perché le terzultime, Pescara e Palermo, sono dietro solo di due punti. Ma la cosa che più preoccupa è il gioco e la difficoltà che la squadra incontra al momento di cercare di andare in gol. Sono otto i centri in meno, un’enormità. Con una gara ancora da disputare, è vero, ma pur sempre tantissimi. Pochi gol segnati, ma anche difficoltà a sapersi fare pericolosi.
E’ il grande tema del momento: come arrivare al gol? Più punte? Babacar accanto a Kalinic? Sousa ha fatto capire, almeno fin qui, che il doppio centravanti è un’ipotesi solo extrema ratio. Bene, o se preferite male, ma allora come si può supportare Kalinic che lottare lotta ma che davanti alla porta mica è così pericoloso e prolifico da fare il pari con giocatori del tipo di Higuain, Bacca, Icardi, Callejon, Dzeko, Milik e financo Belotti? La squadra viola ad oggi ha segnato: nove gol meno della Juve, otto meno del Napoli, dieci meno della Roma, sette meno della Lazio, tre meno del Chievo, sei meno del Milan, e via progredendo. Peggio dei viola hanno fatto solo le ultime tre in classifica (Palermo, Empoli e Crotone). Il tutto ricordando sempre che alla Fiorentina mancano i 64′ della gara con il Genoa. Ma quali allora le contromisure? Ripensare alle due punte e, principalmente, ai due o più trequartisti. Perché se è vero che Tomovic lascia sempre molte perplessità e che l’assenza di Gonzalo è pesantissima, è altrettanto vero che Ilicic fin qui è stato poco utile (al di là dei due calci d’angolo da cui sono nati i gol di Kalinic e Sanchez) e che Borja Valero fatica a ritrovarsi. Zarate trequarti? Oppure, come dice Sousa, i giovani Hagi o Chiesa? E poi visto che fin qui stanno andando meglio i…nuovi rispetto ai titolari di un anno fa, anche Cristoforo merita una chances. Insomma che la sosta serva a cercare qualche nuova soluzione e una migliore condizione.
Alla settima giornata, benché con una gara in meno, si notano – 10 punti rispetto ad un anno fa (alla settima la Fiorentina era prima in classifica, a +2 dall’Inter). Gare vinte: -4 rispetto alla scorsa stagione ed in più si è già perso con Juventus e Torino. Un anno fa, stop solo contro i granata. Gol fatti: -8 rispetto a 12 mesi fa. Gol subìti: +2 di un anno fa. Numero marcatori: -2 rispetto a un anno fa. Meno 5 punti rispetto al 2009/10. Meno 4 considerato il 2007/08. Dati nero fumo, francamente da…non stare tranquilli.
Di
Redazione LaViola.it