Connect with us

News

Tra un buon passato, un deprimente presente, ed un buio futuro. Spariti sogni e prospettive

‘Nel calcio non esiste la riconoscenza’ – ‘nel calcio ieri non conta, conta solamente l’oggi’. Frasi fatte, un po’ come ‘non ci sono più le mezze stagioni’ e ‘si stava meglio quando si stava peggio’, ma piene di verità.  I meccanismi del pallone sono gli stessi da anni. E non si cambiano. Ci ha provato qualche visionario, in parte anche i Della Valle stessi, ma senza grandi risultati. Inutile e stucchevole rimarcare che la Fiorentina è stata a grandi livelli nell’era DV, inutile dirlo ogni volta che le cose vanno male. Così come ribadire ogni volta che negli anni la proprietà ha messo di tasca sua un assegno per ripianare il disavanzo. Quello era ieri. Conta l’oggi.  E se é vero che i Della Valle non sono uomini di calcio, e che quindi alcuni meccanismi possano essere difficili da interiorizzare, lo stesso non può esser detto per chi fa calcio da 40 anni come Corvino.  Inutile e stucchevole rimarcare che c’era un buco di bilancio.  Anche altre società li avevano e li hanno. Solo che c’è chi ha reinvestito bene, e chi no. C’è chi ha risanato facendo calcio e chi invece ha solo badato ai conti. L’esempio Sampdoria è sotto gli occhi di tutti. Agli stessi soldi di Simeone e Biraghi c’è chi infatti ha preso Strinic e Zapata. Ma il vero problema sta nell’aver fatto delle scelte non per motivazioni ‘solo’ tecniche, che possono essere soggette ad alcuni errori, ma dall’aver agito solo col diktat del risparmio sugli ingaggi.

Sta lì la magagna originale. E comunque questo è già il passato. Perché se si è capito l’errore un modo per rimediare c’è quasi sempre. Peccato che qui non si percepisca che qualcuno ha commesso tali errori. Dal vertice alla base. Da qui il presente. Nessuno nega che nell’era Della Valle non ci siano state emozioni, e grandi cavalcate, meriti per i DV e per Corvino. Ma quello era ieri. Nell’oggi c’è una squadra che non solo non sembra all’altezza di questa piazza, ma non c’è neanche la sensazione che qualcuno stia provando a riparare ai danni compiuti, anzi. Quasi come se si voglia far passare il messaggio che ciò che è stato fatto va bene così.

Il problema vero non è restare fuori dall’Europa. Per anni ci sono state fiorentine in lotta per la salvezza, anche se non troppi. Ma ciò che spaventa è la totale balia in cui versa la nave Fiorentina. In cui non c’è motivo alcuno per sperare in alcun cambiamento, se non radicale. Tant’è che nonostante si potesse intervenire sul mercato non sono state fatte entrate perché prima di tutto viene il bilancio e se non esce nessuno non si può comprare, e gli elementi che dovevano costituire le famosa fondamenta di un ciclo futuro non paiono essere assolutamente solide. Quindi nuova rivoluzione in estate? Potrebbe essere, ma come verrebbe fatta se non con la cessione di Chiesa? Il circolo vizioso in cui è entrata la Fiorentina è chiaro. Fin troppo. Ormai il giocattolo si è rotto del tutto. Ed al deprimente presente, fatto di ambizioni e sogni stroncati ancor prima di nascere, c’è anche da dover fare i conti con un futuro buio, dove al momento non esistono prospettive rosee o semplicemente speranzose. E quando spariscono sogni e prospettive, la sensazione è che sia davvero tutto finito.

45 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

45 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie News

45
0
Lascia un commento!x