Focus
Tra bandiera e/o futura cessione record. Chiesa, dal rinnovo al nuovo scacchiere di Pioli
Da qui a fine 2017 Federico Chiesa rinnoverà il suo contratto con la Fiorentina con cospicuo adeguamento dell’ingaggio. Il club viola lo ha già eletto a suo uomo simbolo e immagine ormai da mesi nonostante debba ancora compiere 20 anni. La faccia pulita fuori dal campo per le iniziative benefiche e legate alla città, come l’iniziativa che lo ha eletto nuovo testimonial dell’Associazione Tumori Toscana A.T.T. ed il ruolo di indossatore delle nuove maglie con i quattro colori di Firenze, ma anche simbolo di grinta e passione per quanto riguarda il terreno di gioco come emblema della nuova Fiorentina.
Un nuovo corso viola che, dopo l’emorragia di calciatori importanti partiti la scorsa estate, ha visto proprio in Chiesa l’emblema a cui aggrapparsi per tutto il popolo viola. Quasi inevitabilmente, per chi come il tifoso gigliato nei mesi estivi si è sentito da chi più da chi meno tradito. Calciatori, ma non solo, ovviamente. E non poteva essere altrimenti. Tanto che in mezzo a comunicati e querelle quasi ridicole nei casi Bernardeschi, Borja Valero, Kalinic, le uniche comunicazioni ufficiali che hanno fatto ben sperare sono stati proprio quelli arrivati in difesa del talentino viola.
Da Napoli, infatti, arrivavano continuamente voci di una corte serrata da parte di De Laurentiis al giovane Chiesa. E la Fiorentina ha fatto più che bene a difendere i propri interessi in maniera ufficiale e scritta. Ora il rinnovo con adeguamento, ma anche un pressing internazionale che si farà sempre più insistente. Dai 40 milioni arrivati dallo Zenit di Mancini a valanghe di milioni che potrebbero arrivare ancora da Napoli tra un anno. Ma non solo. Perché da qui a fine stagione 2017-18 Chiesa può ancora crescere, e molto. Intanto continua ad incantare a suon di gol e assist con l’Under 21, ma con vista nazionale maggiore. L’Italia di Ventura, infatti, potrebbe aver necessità di un esterno veloce, forte, ed in grado di entrare subito in partita anche a gara in corso in ottica Mondiale. Sempre che l’Italia riesca ad arrivarci previo spareggio. Un Mondiale che resta ancora tutto da conquistare per Chiesa, e molto passerà dalle prestazioni in maglia viola. Fin qui è andato a fasi alterne chiesino. I due gol splendidi messi a segno con Bologna e Atalanta sono due perle: aggancio stratosferico e destro a girare ma potente sul palo lontano con i rossoblu, e siluro all’incrocio dopo un altro aggancio volante contro la Dea. Poi anche il rigore procuratosi a Verona con l’Hellas. Ma allo stesso tempo le prestazioni incolori con Chievo e Juventus a fare da contraltare. Ma Chiesa ha tutti i numeri per fare una stagione da urlo.
E con le variazioni tattiche che Pioli potrebbe apportare alla sua Fiorentina alla ripresa dopo la sosta, anche la posizione in campo di Chiesa potrebbe cambiare. Fin qui ha sempre giocato esterno alto nel 4-2-3-1, ma adesso anche il suo ruolo in campo potrebbe subire variazioni. Esterno a tutta fascia in caso di 3-5-2, tornando alle origini, sia a destra che a sinistra. Ma anche seconda punta in appoggio a Simeone sia in caso di 3-5-2 che in caso di 3-4-1-2. Nel primo caso andrebbe a sfruttare dinamismo e corsa, qualità in cui eccede. Nel secondo stando più vicino alla porta il tiro, che ha dimostrato di avere potente e preciso. E di coraggio di cercare la soluzione personale Chiesa ha dimostrato di averne in abbondanza.
Diviso tra il ruolo di bandiera e lo spauracchio di plusvalenza record di tutti i tempi per la Fiorentina, Federico Chiesa continua a marciare a testa bassa. La disponibilità a Pioli di cambiare collocazione in campo certo non verrà meno. E con una voglia matta di correre di nuovo a buttarsi in mezzo ai suoi tifosi dopo un gol dei suoi. Per ergerlo a ruolo di bandiera a vita della maglia viola, tuttavia, servirà un grande lavoro da parte della società. E se i soldi non sono tutto per qualcuno, anche se per Chiesa pare esser così, è anche vero che alle rinunce economiche che a lui verranno chieste di fronte ad offerte monstre a livello di ingaggio da parte di altri grandi club europei, la Fiorentina dovrà saper compensare. Perché predicare nel deserto non è mai piaciuto a nessuno. Ma questa è un’altra storia.