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Tra gli esuberi spunta… Sabiri. Determinazione e tecnica, illusione o risorsa?

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Niente Barak, Ikoné o Infantino, Pioli ‘rispolvera’ il marocchino e Sabiri risponde presente

Era la meteora tra le meteore. Almeno sulla carta. Neanche un minuto in maglia viola, prima settimana di ritiro a lavorare a parte. E poi… ecco l’occasione. Colta al volo, almeno a giudicare dal campo. Basterà per la conferma? Chissà. Ma Abdelhamid Sabiri un primo obiettivo l’ha raggiunto: essere parte della squadra, stuzzicare l’interesse di staff tecnico e tifosi. Merito dell’applicazione giusta negli allenamenti e di due spezzoni di amichevoli approcciati bene. Con la testa e con i piedi.

MAI UN MINUTO. Storia strana, molto strana quella del marocchino classe ’96. Preso a gennaio 2023 dalla Sampdoria (2,5 milioni circa), lasciato in prestito ai blucerchiati per averlo in condizione l’estate successiva. Un buon precampionato con Italiano, poi le prime panchine e la rottura. Carattere forte, quello di Sabiri, confermato più volte in carriera. Così neanche un minuto ufficiale giocato con la Fiorentina. I prestiti all’Al-Fayha e nell’ultima stagione tra Ajman Club e Al-Taawoun, senza lasciare grande traccia. Era tornato con la prospettiva di essere un sicuro (ri-)partente, ma… qualcosa potrebbe cambiare.

IN GRUPPO. Pioli in sede di presentazione parlava di giocatori da valutare in ritiro. Beltran, Sottil, Fortini, Ndour, Richardson… e ora anche Sabiri. Il marocchino è stato ‘aggregato’ al gruppo titolare per le varie esercitazioni mercoledì pomeriggio, nella seduta a porte aperte, per l’assenza di Gudmundsson, chiamato a svolgere lavoro specifico. Subito buone impressioni al Viola Park, quindi ecco una doppia mezz’ora tra Grosseto e Carrarese. Barak (che si era detto carico e voglioso di impressionare Pioli), Ikoné e Infantino sono rimasti a guardare, il marocchino invece è stato mandato in campo insieme a tanti giovani. Segno che comunque (per ora) è parte del gruppo.

APPLAUSI. E se già lo scorso anno con il Grosseto si fece notare per una bellissima punizione dalla distanza, anche stavolta Sabiri ha attirato applausi. Determinazione, inserimenti, dialoghi con i compagni allo ‘Zecchini’ giovedì sera, ancora più ‘fame’ l’ha mostrata poi ieri sera al Viola Park contro la Carrarese. Un paio di appoggi sbagliati, sì, ma anche l’atteggiamento di uno che si sente coinvolto e ha voglia di dimostrare. Gli scambi con Dzeko, quel palo scheggiato, quell’occasione non concretizzata (senza servire il bosniaco ma cercando gloria personale) ma creatasi proprio da una pressione alta del marocchino a recuperare palla. Segnali, sensazioni.

ILLUSIONE O RISORSA? È ovviamente calcio d’estate. Di fine luglio. Con tutte le pinze del caso che vanno usate. Sabiri è entrato nella girandola dei cambi, quando solitamente le maglie si allargano e c’è spazio per giocare con più libertà. Ma non è entrato in campo con l’aria di sufficienza, tutt’altro. Sa che sono giorni importanti, e probabilmente Pioli lo porterà anche in Inghilterra per le tra amichevoli con Leicester, Manchester United e Nottingham Forest. Il tecnico lo ha utilizzato sulla trequarti, libero di svariare. Un po’ i compiti che l’allenatore chiede a Gudmundsson. In attesa di altro sul mercato, Sabiri c’è. “Felice di esser parte di questa squadra“, ha scritto il marocchino sui social. Ha un contratto di un altro anno con la Fiorentina, a 800 mila euro netti circa a stagione. In estate può succedere di tutto, da quelli che restano illusioni (lo stesso Sabiri un paio di anni fa, oppure Infantino, tempo fa Baez, oppure gli sprazzi di Diakhate, Diks o Cristoforo a Moena) a chi invece sfrutta l’occasione specie con il cambio di allenatore (vedi Saponara con Italiano). Qualcuno è pronto a scommettere su Sabiri?

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