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Tra CdA ed Europa, giornata fondamentale per l’immediato futuro viola
Quella di oggi è una giornata decisiva per l’immediato futuro della Fiorentina. La società viola gioca su due tavoli in maniera parallela. Da una parte il Consiglio d’Amministrazione, dall’altra la sfida di Europa League contro il Dnipro, che mette in palio il primo posto nel Gruppo E. Andiamo con ordine. Il Consiglio d’Amministrazione è previsto da tempo ed è quello che interessa di più ai tifosi viola. Se è vero che quello previsto a marzo ridistribuirà le deleghe e ratificherà nuove nomine (possibile che sancisca anche il rinnovo del contratto di Pradè), quello di domani ha come argomento centrale il mercato. Ci sarà una relazione da parte del Direttore Sportivo e sarà deciso se, come e quando operare nel mercato invernale. In questo senso il CdA stabilirà una linea guida, che poi dovrà combaciare con i risultati in campo della squadra. In sintesi: se la Fiorentina sarà in corsa per un obiettivo prestigioso a metà gennaio, la proprietà potrebbe anche fare un sacrificio importante in sede di mercato. Viceversa, se la Champions League dovesse essere ritenuta difficile da raggiungere, si potrebbe anche decidere di concentrare gli sforzi economici nella prossima estate. Questo a grandi linee, con Montella (e con lui i tifosi) che sperano di fare bottino pieno da qui a metà gennaio, complice anche un calendario tutto sommato favorevole. I viola, tolta la partita di oggi contro il Dnipro, giocheranno contro Bologna e Livorno in casa, Sassuolo e Torino in trasferta. In mezzo ci sarà la gara di Coppa Italia contro il Chievo, da giocare al ‘Franchi’.
I nomi? Alcuni sono top secret e derivano dal viaggio esplorativo in Europa di Eduardo Macia, altri sono già usciti alla luce del sole. Non è un mistero che Johnny Heitinga sia finito nel mirino della Fiorentina. All’Everton non gioca più (in questa stagione solo due presenze in League Cup) perché ha il contratto in scadenza e nessuna intenzione di rinnovarlo. La Fiorentina lo ha in pugno, un tentativo sarà fatto per prenderlo già a gennaio. E poi c’è Mateo Musacchio, anche lui con il contratto in scadenza. Ha già fatto sapere di volere la Fiorentina. La possibilità c’è, ma più per giugno. Lui, nel Villarreal, gioca titolare. A centrocampo la pista più percorribile è quella legata a Lodi, anche se il vero sogno dei dirigenti viola è Mario Suarez, centrocampista centrale classe ’87 dell’Atletico Madrid, già nel giro della nazionale spagnola. Fin qui idee in ordine sparso, con la certezza che qualche pedina per rinforzare la rosa possa servire davvero. Pedina che non sarà da piazzare fra i pali, o che quantomeno non sarà Agazzi. Le vie del mercato sono infinite, ma pensare oggi a lui come nuovo portiere della Fiorentina è tremendamente complesso. Il club viola non lo tratta più.
E poi c’è il campo, come secondo tavolo sul quale giocare oggi. Montella non vuole cali di concentrazione, perché il primo posto nel girone è stato meritato e deve essere difeso. Occhio inoltre alle brutte sorprese. Non essere testa di serie nel sorteggio di lunedì potrebbe portare ad affrontare club davvero insidiosi come Benfica, Shakhtar, Basilea, Tottenham, Valencia, Rubin Kazan e Lione, giusto per fare qualche nome.
Sarà l’occasione per vedere di nuovo Ilicic all’opera e per dare l’opportunità di giocare a chi lo ha fatto di meno (il turnover sarà però misurato). Gli occhi saranno tutti puntati sullo sloveno, che è fermamente convinto di poter fare la differenza in questa squadra. Montella intravede qualcosa, ma serve tempo. Gli infortuni che lo hanno colpito lo fanno essere in ritardo di condizione. L’allenatore lo ha capito subito, adesso tocca a tutti gli altri capirlo ed a lui dimostrarlo.