CAMPO E MERCATO. E Pulgar e Amrabat? Uno è sicuramente una risorsa, l’altro forse (e chissà come). Il cileno sarà l’alternativa a Torreira, perché comunque rimane il più indicato in rosa a fare il playmaker, oltre al giovanissimo Bianco. Ma non solo. Pulgar ha corsa e gamba, sa individuare il passaggio giusto al momento giusto, è abile a intercettare le seconde palle: tutto quello che fa di lui un buon interno nel 4-3-3 ed ecco il motivo per cui Pulgar può giocare anche accanto a Torreira. Quanto ad Amrabat, il discorso è un altro. Acquisto più costoso fino all’arrivo di Nico Gonzalez e scelta personale del presidente Commisso, il nazionale marocchino ha vissuto la prima stagione in viola stritolato proprio tra i meccanismi di un ruolo che non gli apparteneva (vertice basso) e qualche difficoltà d’inserimento, poi l’intervento chirurgico di metà luglio per risolvere la pubalgia ha rimandato l’integrazione nella “nuova” Fiorentina con tutte le conseguenze del caso. Così in questi giorni di Amrabat si parla soprattutto per l’interesse di Atalanta e Napoli: lui sarà risorsa di mercato o valore aggiunto?
Rassegna Stampa
Torreira il nuovo perno del centrocampo, incognita Amrabat. Il ruolo di Pulgar…
Cambia la mediana di Italiano con l’arrivo dell’uruguaiano, che sarà il regista in mezzo. Tante soluzioni per l’allenatore
Torreira giocherà da regista, col 18 sulle spalle, nella Fiorentina di Italiano e su questo non ci sono dubbi: il centrocampo cambia fisionomia. Con i due interni accanto dovrà dividere le responsabilità, le verticalizzazioni, gli inserimenti, ma anche i compiti di interdizione, la fase difensiva, il recupero del pallone da trasformare in attacco. Due interni che potranno essere Bonaventura e Castrovilli per esaltare in quel caso la parte tecnica del centrocampo, oppure Maleh per esaltare viceversa la combinazione dinamismo-qualità, oppure ancora Benassi e Duncan (al netto di possibili novità di mercato, data l’abbondanza di giocatori nel reparto). Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.