A volte ritornano, sì. Può essere un giocatore o una filosofia. Perfino una lingua, o un suffisso nel cognome. E quindi ecco che può tornare anche la Fiorentina degli -ic. Cultura slava, passato e presente viola. Ma anche il futuro potrebbe parlare serbo. Perché gennaio è quasi alle porte ed il mercato è vicino: ecco perché Pantaleo Corvino studia, lavora, osserva e pianifica le mosse, magari ripartendo dai nomi già annotati sulla sua agenda in estate.
Ad agosto il ds viola ne avevi annotati soprattutto due, coi cognomi in rima ed il talento come fattore in comune: Jovetic e Coric. Il primo era diventato obiettivo anche sotto le luci dei riflettore, il secondo invece una pista da seguire sotto traccia. Stellina della Dinamo Zagabria classe ’97, sondata in caso di partenza di Borja in direzione Roma, sponda giallorossa. Stessa squadra che, con Sabatini, aveva trattato lo stesso croato. I giochi e gli intrecci del mercato. Alla fine Borja Valero è rimasto a Firenze e Coric a Zagabria, in attesa del prossimo flirt. Ammiccamento che potrebbe essere, ancora, tinto di viola. Già, perché Corvino non ha cancellato il suo nome dall’agenda. I contatti con la Dinamo e con gli intermediari della stellina croata (un nome non nuovo, peraltro, quello di Fali Ramadani) riprenderanno presto, anche se la cifra che chiede il Presidente Mamic può intimorire: si parte dai 15 milioni di euro, dura pure trattare con i croati. Si può lavorare sulla formula (prestito con obbligo, magari) o eventualmente investire i soldi di un’ipotetica cessione top, visto i tanti rumours (Kalinic, ad esempio, per rimanere sui croati e su quell’-ic).
Chi top è e potrebbe tornare è Stevan Jovetic: all’Inter continua a non trovare spazio, il rapporto con De Boer è minimo, il procuratore è sempre lo stesso. Chissà che, a gennaio, non possa tornare anche lui. Per fare davvero una Fiorentina, di nuova, in rima con -ic.
Di
Guido Barucco