Bonaventura si è preso un posto da titolare partendo a fari spenti. Adesso per la Fiorentina è difficilmente sostituibile
C’erano Pulgar, Castrovilli e Duncan, tutti confermati da una stagione all’altra e ovviamente tutti al centro del nuovo progetto di squadra; stava arrivando Amrabat, cioè l’acquisto più qualificato e costoso della gestione-Commisso, quindi non a caso il centrocampo veniva da più parti indicato come il reparto più ricco di qualità e di risorse della Fiorentina: insomma, forse era stata soltanto una supposizione sbagliata anche se comunque indotta da elementi oggettivi, ma difficilmente a settembre si trovava un posto tra i titolari a Giacomo Bonaventura sebbene “Jack” venisse considerato – e a maggior ragione adesso – un “acquisto” indovinato a parametro zero.
I MERITI DI JACK. Intendiamoci: il 32enne marchigiano si portava dietro onori e oneri insieme ad oltre 250 presenze in Serie A tra Atalanta e Milan, però tutto questo non sembrava bastargli.
TEMPO ALLEATO. Ci ha pensato lui, impiegando il tempo che serviva e certo non favorito dall’ennesima annata complicata della Fiorentina, a farsi largo nel centrocampo viola a spese ora di questo e ora di quell’altro, mandando in panchina una volta Amrabat e una volta Castrovilli (intanto Duncan aveva alzato bandiera bianca a gennaio preferendo il Cagliari, club in cui sta disputando in prestito questa seconda parte di torneo), grazie alla fiducia che prima Iachini, poi Prandelli e infine di nuovo Iachini gli hanno dimostrando anche nelle occasioni più delicate. Pezzo dopo pezzo, settimana dopo settimana, si è costruito un campionato di tutto rispetto come testimoniano i numeri che raramente mentono: 29 presenze (3 partite le ha saltate per infortunio, 1 per squalifica), di cui 22 dal primo minuto, con 2 gol e 3 assist. Se è vero che in altri campionati è stato diciamo più brillante, è altrettanto sicuro che il suo alla Fiorentina è stato un crescendo di rendimento e di affidabilità.
DISCORSO DA RIPRENDERE. Tanto che a Bologna, salvo ripensamenti indotti dalla rifinitura odierna, la storia si ripeterà a spese ancora di Castrovilli com’è stato proprio al Bentegodi. Bonaventura ha saltato la Juventus a causa di una squalifica quanto mai inopportuna perché arrivata ad interrompere un periodo proficuo sotto il profilo del rendimento, tra l’altro impreziosito dal bellissimo gol segnato a Reggio Emilia contro il Sassuolo e dall’ottima prestazione di Verona con rigore procurato per l’1-0 di Vlahovic. Scontato il turno di stop, l’ex Milan è pronto a riprendere il discorso dal punto in cui l’aveva lasciato.
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Redazione LaViola.it