Il mondo del calcio è ancora in crisi. Difficile il ritorno del Decreto Crescita, ma potrebbe essere reintrodotto il betting come sponsorizzazione
Potrebbe tornare il Decreto Crescita. Su questo si sofferma la Gazzetta Dello Sport. Quella formula che permetteva ai calciatori che portavano la propria residenza in Italia, quindi soprattutto stranieri, di avere importanti sgravi fiscali e quindi ai club di risparmiare sugli stipendi, torna ad essere discussa in Parlamento.
PIU’ NO CHE SI’. Rientra in una serie di emendamenti al Decreto Omnibus che si occupano del mondo del pallone ed è firmata dal senatore di Forza Italia Dario Damiani. Qui si chiede di spostare il termine di validità della norma – in realtà già scaduto il 31 dicembre 2023 – alla fine di dicembre 2027. Va detto che il governo tutto, da Giorgetti a Salvini e Abodi, fino alla stessa premier Meloni, ha già espresso in modo esplicito la sua contrarietà al Decreto Crescita che – a loro parere – rischia di avere anche un effetto negativo sulla valorizzazione e la crescita dei giocatori italiani. Per questo, al di là dei legittimi desideri dei club che vogliono ad ogni costo mantenere alta la competitività del campionato italiano, è difficile pensare che la norma in questione venga reintrodotta, almeno così come si è declinata fino ad oggi. Ma il senso dell’emendamento era soprattutto far capire che il calcio ha ancora bisogno di essere sostenuto.
Non a caso ci sono altri emendamenti al Decreto Omnibus che riguardano il pallone. Uno riguarda la pirateria, per cui viene chiesto l’inasprimento delle sanzioni, l’altro il betting e la reintroduzione della sponsorizzazione diretta dei brand di scommesse tolta ormai sei anni da dal Decreto Dignità. Il governo sta lavorando da tempo su diverse soluzioni per aiutare il calcio. È in via di definizione un testo per riformare la legge Melandri, sia sul fronte dei diritti tv, sia su quello dei pesi delle varie componenti all’interno dei consigli federali. Non solo, si va piuttosto spediti anche sulla richiesta da parte del calcio di ottenere una percentuale dagli incassi delle scommesse fatte sul calcio che verrebbe poi reinvestita per la valorizzazione dei giovani calciatori e il miglioramento delle infrastrutture.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
														 
														 
														
Di
Redazione LaViola.it