Il nuovo tecnico del Torino si è presentato: “Mi piace costruire. Mercato? Sarebbe meglio prendere giocatori che conosco”. E su Belotti…
A lungo accostato anche alla Fiorentina, Marco Giampaolo è stato presentato quest’oggi come nuovo allenatore del Torino nella conferenza stampa allo stadio Olimpico-Grande Torino. Questa alcune delle sue dichiarazioni, raccolte da Toronews:
NUOVA SFIDA. “È una bella sfida. Tra la pensione dorata e assumersi delle responsabilità ho preferito la seconda. Questo ti tiene vivo. Ci sarà tempo per la pensione. A me piace costruire. E il Toro credo abbia le potenzialità per costruire e per assestarsi a un certo livello nel campionato: perché ha risorse, storia, potenzialità economiche. La scelta Torino per me è orientata in questo senso: poter creare basi per diventare nel medio-lungo periodo una realtà importante del campionato. Questo il Torino può permettermelo”.
MERCATO. “È importante, ma il calciomercato non è facile e siamo in una situazione anomala. Il campionato è terminato da due settimane e ora si parte con quello nuovo. Sicuramente partiamo in seconda fila rispetto ad altri e sappiamo che ci saranno difficoltà. Dovrò essere in grado di fare delle sintesi su alcune cose. Lo potrò fare quando avrò un buon numero di calciatori per cominciare un certo tipo di progetto. Oggi abbiamo delle difficoltà ma ne sono consapevole e devo buttarmi a capofitto sul lavoro per capire come svoltare. So che mi aspetta un lavoro duro”.
VOLTI CONOSCIUTI. “Se riuscissimo ad arrivare a quei calciatori che già conosco, i tempi si accorciano. La sintesi è questa. Se non ci riusciamo, si allungheranno. Ovvio che lavoriamo in piena sintonia per concretizzare la prima ipotesi. Il primo approccio che ho avuto con la società è stato molto positivo e propositivo. Siamo stati chiari, a vicenda, fin dalla prima telefonata. C’è il desiderio di creare qualcosa per mettermi nelle condizioni migliori: io sono fiducioso, non ho motivo per pensare diversamente perché vedo come tutti si adoperano per arrivare agli obiettivi“.
BELOTTI. “Mi pare un calciatore disponibile e generoso per quello che ho potuto constatare vedendolo da avversario, al di là delle sue qualità realizzative. L’attaccante comunque deve fare l’attaccante. Giocare cinque metri più in qua o più in là non ha significato”.
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Redazione LaViola.it