Notizie

Torino, Biraghi: “Il calcio è come la scuola. Se studi 7 ore e all’esame stecchi è meglio lasciare stare”

Published on

Le dichiarazioni dell’ex capitano viola sulle ambizioni di classifica della formazione granata

L’ex capitano della Fiorentina, Cristiano Biraghi ha parlato in conferenza stampa dal ritiro del Torino. Queste alcune delle sue dichiarazioni: “Il mio adattamento, l’avevo detto anche l’anno scorso, sin da subito è stato positivo e mi sono trovato molto bene. Tanti ragazzi già li conoscevo quindi è stato anche più facile inserirmi seppur arrivassi da una realtà diversa dove ero stato tanto per tanto tempo. All’inizio avevo un po’ il timore per il cambio, per trovarmi in un ambiente tutto nuovo, però tutte le persone che lavorano per il Torino, dai magazzinieri, ai fisioterapisti, ai giardinieri, ai compagni, tutti mi hanno accolto veramente bene e mi hanno fatto subito sentire a casa. Infatti ho avuto zero problemi, l’unica cosa che mi mancava era la mia famiglia che era rimasta a Firenze, ma adesso tra poco verranno anche loro e le bambine andranno a scuola a Torino quindi va tutto per il verso giusto”.

TORINO.  Come si sta trovando in città? Bene, bene. Non l’ho vissuta tanto perché non avendo la famiglia passavo tanto tempo al campo e poi quando non ero al Filadelfia stavo a casa. Però devo dire che il centro mi piace molto, ho girato qualche ristorante, va benissimo. La mia famiglia era venuta a trovarmi e si era trovata molto bene e questo è importante. Io posso vivere ovunque, non è un problema, però l’importante è che stia bene la mia famiglia ed è anche per questo che sono stato contento di rimanere al Torino. E’ normale che la famiglia venga prima di tutto per questo l’anno scorso avevo parlato anche con il direttore Vagnati e gli avevo detto che venivo per 4-5 mesi e ogni tanto verrà la mia famiglia e la decisione finale se rimarrò oppure no ovviamente oltre al contesto squadra dipenderà se la mia famiglia si troverà bene. Ho due bambine che devono stare bene e fortunatamente la mia famiglia è stata molto bene le volte che è venuta e quindi sono veramente contento, sono in pace con il mondo”.

EUROPA. “Noi dobbiamo lavorare al meglio e cercare di fare meglio dell’anno scorso: questa è la mia mentalità. L’anno scorso abbiamo fatto una cosa e quest’anno bisogna fare meglio, poi se quel meglio sarà arrivare noni, settimi, ottavi, quinti, primi non lo so, però l’importante è fare meglio dell’anno prima e questo vuol dire che si è fatto uno step. Quanto lo step sarà grande ci rivediamo ad aprile e maggio e lo dirò. Sicuramente l’obiettivo è fare meglio dell’anno scorso, questo è chiaro. L’anno scorso non abbiamo chiuso nella maniera giusta per quello che è la piazza e per la maglia che indossiamo. Chi è rimasto lo sa. Sappiamo che come abbiamo chiuso l’anno scorso non va assolutamente bene e ci prendiamo tutta la responsabilità che c’è da prendersi, come è giusto che sia, e quindi vogliamo fare meglio dell’anno scorso”.

FINALE DELLA SCORSA STAGIONE. “Questi primi giorni, queste prime settimane servono anche a me per capire su cosa ci si deve concentrare. Quando arriveremo a un mese e mezzo dalla fine non potremo fare quello che abbiamo fatto l’anno scorso, questo è sicuro. Le ha dato fastidio? Sì, perché non è giusto per la piazza, per i tifosi, ma a volte ci dimentichiamo che non è giusto neppure per noi che tutti i giorni andiamo al campo e stiamo lì 7-8 ore a lavorare e poi quando c’è la partita …. Il calcio è come andare a scuola quando ti prepari per la verifica o per l’esame. Noi ci prepariamo tutta la settimana per l’esame che è la partita. E allora dico se studi tutti i giorni 5, 6 o 7 ore e poi arrivi all’esame e lo stecchi 1, 2, 3, 4, 5 volte vuole dire che è meglio  lasciare stare perché non è roba per te. Il mese e mezzo finale che abbiamo fatto l’anno scorso, al di là della posizione in classifica finale e se fossimo magari arrivati come l’anno precedente e che l’Europa era lontana e il discorso  retrocessione ormai a posto, comunque dovevamo onorare in primis il Presidente che ci paga e poi la piazza e i tifosi, ma non sono secondari i tifosi che pagano il biglietto e che vengono a vederci perché la gente che paga il biglietto non deve vedere certe prestazioni: non è corretto. Però non è corretto neppure per noi che ci alleniamo tutta la settimana e poi, scusate il termine, ma  nell’ultimo mese e mezzo siamo andati in giro a fare figure di m … che non vanno bene. Ma lei ha trovato una risposta per quello che era successo? Quando succedono questi momenti negativi, non solo alla fine bensì in generale durante la stagione cosa che accade anche alle grandi squadre, non c’è mai una verità e l’ho scoperto in carriera. Se sapessi la soluzione al problema dopo una partita lo si sistemerebbe. Ma non lo dico io perché è così in generale. Quando l’Inter, che negli ultimi anni ha vinto tutto ed è la squadra più forte d’Italia, ha passato quest’anno un mese nel quale ha perso la Champions e la Coppa Italia, e si sta parlando di gente che è al top giocatori, allenatore e società, eppure se anche loro non hanno trovato la soluzione vuol dire che forse non è così semplice trovarla. Ognuno può avere la sua visione, tu la tua e io la mia, ma forse non è facile trovare qual è il problema. Io l’unica cosa in cui credo, e per me è sacra, è il lavoro sul campo. Se non fai bene un passaggio da qui a lì lo devi provare 50 volte finché non ti riesce. Quindi lavoreremo su tutto, ma adesso è giusto parlare di quest’anno e quello che è stato l’anno scorso serve per non ripetere più certe cose. Siamo partiti bene con entusiasmo e per ora sta andando veramente tutto bene, ma tanto alla fine quello che conta è quando inizieranno le partite. I ritiri tutti li fanno bene è sempre stato così. Come va? Bene, entusiasmo, giochiamo, wow e poi gli esami iniziano a agosto e allorai lì vedremo. All’inizio della scuola tutti entusiasti anche mia mamma che mi diceva: ”Quest’anno farai bene” e poi iniziavano le verifiche e gli esami (ride, ndr)”.

 

21 Comments

Popular Posts

Exit mobile version