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Toni: “Dzeko viene a Firenze per giocare. Kean? Partirei solo per un top 5 club d’Europa” (VIDEO VI.IT)

L’ex centravanti della Fiorentina: “Dzeko vecchio? Io ho vinto la classifica marcatori a 38 anni”

L’ex viola Luca Toni stamani era a Firenze, a un evento presso Pitti Uomo. Queste le sue dichiarazioni ai media presenti, tra cui LaViola.it:Dzeko? Lo conosce bene, è un giocatore forte. Chi si fa problemi con l’età dimentica che io ho vinto la classifica marcatori a 38 anni, mi davano già del vecchio a 30 anni. Secondo me è un giocatore importante, quando un giocatore così importante si vuole mettere ancora in gioco in una piazza importante come la Fiorentina vuol dire che viene con la testa giusta, vorrà fare molto bene. Sa benissimo che avrà i riflettori puntati: appena sbaglierà due palloni tutti diranno ‘è vecchio’, ‘è lento’, ‘non ce la fa più’. Invece, sono sicuro che farà bene. E’ un professionista esemplare, se viene alla Viola sa che deve dimostrare di essere ancora un giocatore forte”.

VICE KEAN O INSIEME A KEAN. Lui vuol venire a Firenze per giocare. Non penso che un giocatore del suo calibro possa venire qui per fare la riserva, se fosse così vorrebbe dire che non è l’idea giusta. Vorrà mettere in difficoltà con l’allenatore, mettergli nella testa l’idea di giocare insieme a Kean, che è il giocatore più importante della Fiorentina. Se giocano assieme questi due i difensori cominciano a preoccuparsi. 3-5-2? I numeri sono per gli allenatori, io penso che sia fondamentale occupare gli spazi, cercare di mettere i giocatori forti nei loro ruoli. Secondo me Kean e Dzeko possono giocare assieme perché entrambi possono fare sia la prima punta che la seconda punta, senza dare punti di riferimento. Chiaro che se giochi con due punte così devi creargli attorno una squadra che li faccia giocare soprattutto in area di rigore”.

CONSIGLIO A KEAN. “Faccio fatica a dare consigli, molto dipenderà dal progetto della Fiorentina. Kean ha fatto molto bene, è un giocatore importante, bisogna anche vedere che squadra lo viene a chiedere. Se alla porta bussa una delle prime 4-5 squadre d’Europa è difficile trattenerlo. Però non è tanto importante far bene un anno quanto confermarsi, che è la cosa più difficile. Un altro anno alla Fiorentina da protagonista, magari segnando 20-30 gol, vorrebbe dire diventare un giocatore che può ambire ai top club europei. Se devi andare via per non andare nei top club d’Europa, io valuterei bene il progetto della Fiorentina”.

PIOLI. “C’è stata un po’ di confusione sul finale. Palladino non ha fatto così male, ma aveva sbagliato le partite più semplici, questo gli ha impedito di far fare alla squadra quel salto che tutto il popolo viola voleva. Pioli è sicuramente una garanzia: ha vinto uno scudetto con un Milan che non era la squadra più forte in quel momento. È molto bravo e molto esperto, al ritorno in Italia avrà una gran voglia di dimostrare il suo valore. Secondo me è la scelta giusta: prendendo Pioli non vai più su una scommessa ma vai su un allenatore che ti può portare subito risultati importanti”.

GUDMUNDSSON. “È un giocatore importante che le cose migliori le ha fatte vedere a Genova, però nell’anno della Fiorentina ha avuto anche problemi personali. Bisogna vedere l’idea di Pioli, questa decisione deve essere condivisa con tutti. Personalmente, a me piace prché ha calcio, sa saltare l’uomo che ormai è una rarità, quindi lo terrei”.

GATTUSO. “Ha bisogno di entusiasmo, che tutti i giocatori abbiano voglia di tornare in Nazionale. Ho visto giocatori che hanno rifiutato la Nazionale, per me è una cosa folle, rappresentare l’Italia nel mondo è la cosa più importante per ogni giocatore e questa cosa era andata un po’ a morire. Venivamo da un bruttissimo Europeo e abbiamo iniziato una qualificazione ai Mondiali nella maniera peggiore, quindi si è provato a dare una scossa. Non sarà facile per Rino, si è preso un bell’impegno perché la Nazionale deve per forza andare ai Mondiali. Mio figlio ha 11 anni e non ha mai visto un Mondiale. Questo però ci dice che qualcosa va cambiato: nel 2006 abbiamo vinto un Mondiale e nel 2025 rischiamo di non andarci per la terza volta di fila. A prscindere se andremo o meno, bisogna farci tutti un esame di coscienza. Abbiamo un problema a livello giovanile, anni fa facevamo risultati anche con le nazionali giovanili. Sono sicuro che con Rino meno giocatori rifiuteranno la Nazionale, perché altrimenti li va a prendere a casa”.

TANTI DEL 2006. “Quello era un gruppo unito e c’era bisogno di dare unità al movimento. Però in Italia contano solo i risultati, ora Gattuso ha tanto da fare. Dobbiamo andare a questo Mondiale perché sta diventando un’angoscia”.

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