Parla il centrocampista che piace alla Fiorentina e non solo: “Un po’ fa effetto sentire certe cifre, ma io sono sempre abbastanza calmo e sereno”.
Parla al Corriere della Sera Sandro Tonali, centrocampista del Brescia da tempo nel mirino della Fiorentina e non solo. Stagione finita? Cellino dice che è disposto a ritirare la squadra se vi obbligano a giocare: «Sto col presidente. Giocheremo solo se e quando sarà davvero possibile, non un giorno prima. Si è giocato anche troppo, prima di interrompere. Ricordo l’atmosfera surreale della partita col Sassuolo, l’ultima. Non aveva senso. Qui parliamo di morti, di ospedali, di salute. Il pallone è una festa. Io posso anche essere pronto a giocare, ma la gente lo è? Festeggiare per un gol? Arrabbiarsi per una sconfitta? Con quello che sta succedendo? Non scherziamo. La mia famiglia è a Lodi, io vivo a Brescia. Non vedo il mio papà e la mia mamma da due mesi. Il calcio è una cosa, la vita vera un’altra. E lo dice uno per il quale il calcio è tutto, un sogno che si sta avverando».
MERCATO. «Non ci penso, non m’importa, non ora. E non lo dico così, per sviare. A me interessa chiudere al meglio la stagione, perché sento di avere ancora molto da dare al Brescia e a Brescia, che ha creduto in me. Poi, vedremo». Cellino dice che non è in vendita nemmeno per 300 milioni. Fra l’altro al Brescia lei è arrivato gratis, a 12 anni, dal Piacenza fallito. «Il presidente mi vuole bene, come a un figlio. E io voglio molto bene a lui, mi dà sempre consigli importanti. Non lo so, sono un sacco di soldi. Un po’ fa effetto sentire certe cifre, ma io sono sempre abbastanza calmo e sereno, è una mia qualità».
PARAGONE CON PIRLO. «Colpa dei capelli. Non mi dà fastidio, figuriamoci, però per me non è un paragone adatto. Avere somiglianze è una cosa, ma poi in campo è tutto diverso, Pirlo aveva una qualità pazzesca. Non so chi riuscirà a raggiungerlo».
NAZIONALE. «Fra un anno saremo ancora più forti. Siamo un bellissimo gruppo, giovane, ambizioso, per me esserne parte è un orgoglio enorme. Che emozione, l’azzurro. Se cresciamo come esperienza, possiamo solo migliorare. E se miglioriamo, diventiamo forti davvero».
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Redazione LaViola.it