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Toledo da ‘colpo’ (cit. ADV) a Chi l’ha visto. Quante meteore transitate da Firenze

toledo chi l'ha visto

toledo chi l'ha vistoIn fondo ci dovrà pur essere un motivo se quello di Gennaio viene anche soprannominato mercato di riparazione. Una finestra che si apre a metà stagione dove poter rimediare ad errori compiuti nella precedente sessione o andare a mettere toppe laddove necessario.

Tempo di ciliegine, come lo era Kanchelskis nell’era Cecchi Gori, fino ad arrivare al rischio sòle dell’era Della Valle, passando per i regali per Firenze ed i non ci faremo trovare impreparati vari. Sessione che serviva un anno fa alla dirigenza della Fiorentina per trovare un difensore, magari anche due, da dare a Paulo Sousa dopo i vani tentativi del mercato estivo.

Ma stando dietro a Mammana e Lisandro Lopez, tentando di prendere i vari Izzo, De Maio e perfino Stendardo all’ultimo giorno di mercato, alla fine è arrivato a Firenze Yohan Benalouane. 0 minuti in maglia viola per lui,  vincitore anche della battaglia legale aperta dalla Fiorentina per non pagarne lo stipendio visto che, a dire del club gigliato, era arrivato rotto e senza dichiararlo in una sorta di complicità col Leicester. Ciò che resta di lui sono due scatti. Quello della presentazione, e quello del giorno della vittoria del campionato del Leicester. Poteva essere l’ultimo caso sòla che il mercato ha portato a Firenze? No. D’altronde quando compri 5-10 giocatori per fare i comprimari, qualche sòla ci sta di trovarla.

Non possiamo, tuttavia, definirlo così Hernan Toledo. Anche perché al Lanus dove è approdato, potrebbe esplodere definitivamente e diventare quel colpo che Andrea Della Valle pensava di aver messo a segno prendendo l’esterno argentino dal Deportivo Maldonado (LEGGI QUI). Un caso, il Toledo fiorentino, da chi l’ha visto.

Lui come Benalouane che ha ancora tempo per diventare il miglior calciatore d’Europa. Giocatori, lui come l’ex Parma, che mai hanno esordito in maglia viola. Oppure calciatori che hanno raccolto una manciata di minuti a discapito di grandi premesse al loro arrivo.

Con Pradè fu il turno di Octavio, il brasiliano arrivato nell’estate dell’ultimo anno di Montella ma mai neanche vicino a mettere piede in campo. Poi Joshua Brillante, l’australiano che mandò in delirio Firenze per quella barba d’altri tempi. Anche se dopo il primo tempo shock all’esordio a Roma, arrivarono per lui solo altri 4′ contro l’Inter. Menzione poi per Marko Marin, dal Chelsea con furore. Talento offuscato da muscoli di cristallo, 4 presenze (con due gol) in Europa League senza mai esordire in Serie A. Operazione della quale Montella, per suo stesso dire, neanche sapeva niente fin quando non se lo ritrovò ai campini.  

Oleksandr Iakovenko almeno sei presenze le ha fatte, prima di finire fuori rosa. Poi Francesco Della Rocca, mai esordito in campionato con una presenza all’attivo in Coppa Italia e Mohamed Sissoko, arrivato dal Psg, con una sola gara da titolare e 5 presenze totali.

Per aprire il cassetto dell’amarcord ecco i vari Zohore, pagato 800 mila euro da Corvino e mai esordito in prima squadra, così come Francesco Di Tacchio, classe per circa 1,8 milioni di euro totali. Savio Nsereko costò invece 3 milioni più il cartellino di Da Costa. Vanden Borre, costò oltre 4 milioni di euro, così come Manuel Da Costa, 7 presenze in due. Non meglio Mazuch, 2 gare in viola, mentre Hable e Gulan e Lupoli non possono non essere citati. Il tutto partendo da uno storico striscione della Fiesole. Guilherme Do Prado, da dove tutto ebbe inizio. Arrivò dal Perugia, non vide mai il campo in maglia viola. Uno dei tanti ma adopradi. Keirrison, Santiago Silva, Portillo, almeno ogni tanto vennero schierati. Toledo neanche quello. Se non in Primavera. In attesa di altre sole, meteore o casi da chi l’ha visto che il mercato ci regalerà.

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